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EMBARGO ORE 15.30
Foto Mix Flip
https://we.tl/t-1yw8D4C0ym
Foto 14T Series
https://we.tl/t-sGfB1lIGYt
# Xiaomi lancia il suo primo foldable fuori dalla Cina
#### Mix Flip è ora disponibile sul mercato globale. Viene annunciato insieme alla nuova serie flagship 14T: tutti hanno comparto fotografico sviluppato con Leica e assistente AI Gemini di Google.
Di Alessandro Scarano
==Gallery listicle Mix Flip==
Il nome Mix per Xiaomi rievoca una storia design gloriosa e nobile per il brand tecnologico cinese, che in passato ha coinvolto Philippe Starck nella progettazione di uno dei primissimi telefoni che dicevano addio (o quasi) alla cornice esterna, quando l’iPhone aveva ancora il bottone home. Il Mi Mix era il primo della classe, un telefono con un display borderless talmente futuristico da sembrare quasi dissacrante. Correva l’anno 2016 ed è finito dritto nelle collezioni permanente di Pompidou e Design Museum.
==foto Mi Mix 2016==
In concomitanza con il lancio della nuova serie 14T, Xiaomi annuncia che un dispositivo targato Mix, il Flip, presente in Cina da luglio, sarà disponibile per l’acquisto anche negli altri mercati dove il brand tecnologico cinese è presente.
Il telefono è un pieghevole con fattore di forma flip, ovvero uno smartphone di dimensioni “normali” in grado di ripiegarsi su se stesso. Il primo accento posto da Xiaomi sul dispositivo, in linea con una tendenza sempre più frequente sul mercato, è la possibilità di utilizzare lo schermo esterno da 4” per un ampio numero di funzioni, in modo da non dovere aprire il dispositivo. Da chiuso, quindi, il Mix Flip è un mini-smartphone capace di molte cose e che promette di farle bene, a partire dalle chiamate, grazie a una ottimizzazione focalizzata su segnale, uscita audio, microfono.
**Un “mini telefono” che si apre all’occorrenza**
Sul display esterno, dotato di una risoluzione da 1.5k, ottimo refresh rate (120Hz) e alta luminosità, la customizzazione Xiaomi di Android, HyperOS, permette di utilizzare un ampio numero di app che vengono riadattate alla taglia ridotta da 4”, con una tastiera grande all’incirca come quella di uno smartphone di taglia normale (occupa quasi tutto lo schermetto) e una interazione che avviene usanddo gli stessi gesti già familiari agli utenti Android. Una esperienza quindi in piena continuità con quella degli altri smartphone del brand, che permetterà di sfruttare al massimo il dispositivo senza aprirlo e chiuderlo continuamente - del resto, perché uno dovrebbe investire su un foldable se poi deve ogni volta dispiegarne lo schermo, anche solo per usarlo come specchio?
Detto ciò, Xiaomi assicura comunque 500mila piegature del dispositivo grazie alla tecnologia della cerniera che condivide con il fratello maggiore, il Mix Fold 4 (questo però non verrà lanciato sul mercato occidentale, almeno per ora). La scocca del Mix Flip è nella fibra composita di Xiaomi e telaio in alluminio. Lo smartphone impiega inoltre una combinazione di vetri super resistente Xiaomi Shield e vetro flessibile ultra sottile che avvolge lo schermo. La piattaforma hardware è un potente Snapdragon 8 di terza generazione e la batteria è di lunga durata con una capacità di quasi 4800mAh, davvero generosa per un dispositivo di questo genere.
**Il comparto fotografico**
Come nella serie 14T, presentata in concomitanza con il lancio del foldable, anche il Mix Flip è dotato di un comparto fotografico sviluppato in collaborazione con Leica, con cui Xiaomi ha una partnership strategica oramai da anni. Due sono le lenti, il nuovo Summilux Xiaomi x Leica e una lente Leica flottante da 47mm. Entrambe hanno un sensore da 50 megapixel.
Tra le ottimizzazioni, che coinvolgono sia software sia comparto hardware, l’integrazione della piattaforma di fotografia computazionale Xiaomi Aisp, con scenari avanzati di imaging, e una nuova modalità Master Portrait, che bilancia bellezza e autenticità.
Oltre alla ottimizzazione per l’uso come specchio, il Mix Flip è dotato di modalità hover, che consente di non utilizzare il treppiede e di una serie di ottimizzazioni per la “flip photography”, ovvero l’impiego del telefono non completamente aperto per creare condizioni creative di scatto impossibili con un normale smartphone.
**L’alleanza con Google**
Con il lancio globale del Mix Flip e della serie 14T, fa il suo debutto “out of the box” sui flagship Xiaomi il chatbot Gen-AI di Google, Gemini, con tutte le funzioni che conosciamo, in continua espansione, che portano in una nuova dimensione di funzioni quello che un tempo era l’Assistente Google. Viene inoltre introdotta la funzione cerchia e cerca, che consente di cercare su Google qualsiasi immagine compaia sul display con un semplice gesto.
==Gallery Xiaomi 14T==
**La serie 14T**
Oltre al pieghevole, Xiaomi ha presentato anche la sua nuova serie flagship, composta da Xiaomi 14T e 14T Pro. Questi due telefoni nascono con l’intenzione di scattare ottime immagini e mostrarle in tutta la loro qualità. Entrambi hanno display Amoled 6.67” che regola al meglio temperatura colore e luminosità grazie all’AI e un comparto fotografico sviluppato insieme a Leica e ottimizzato per la fotografia notturna, con una lente principale più luminosa (f/1.6) supportata dalla piattaforma di fotografia computazionale Aisp che assicura il 92% in più di prestazioni e sei volte la gamma dinamica rispetto ai modelli precedenti. La tripla fotocamera Leica ha 5 lunghezze focali, da 15 a 120 millimetri. Tutta la serie 14T ha una ottimizzazione sia per scattare foto, sia per riprendere video, con modalità cinematografiche e riprese 4K a 30fps HDR. Nell’app gallery sono presenti strumenti potenziati dall’AI per ritoccare immagini e video.
La differenza tra 14T e 14T Pro sta nel processore e nel sensore fotografico, migliori ovviamente sul top di gamma, che ha anche ricarica wireless veloce e nelle colorazioni. Particolarmente interessante quella Lemon Green, in silicone organico e pelle vegana.
Oltre agli smartphone, Xiaomi ha presentato watch e smart band rinnovati, i nuovi auricolari buds 5, oltre a un nuovo robot per pulire e ai nuovi tv.
Xiaomi Mix Flip è disponibile in due colorazioni, purple e black.
# Xiaomi launches its first foldable phone outside of China
**Mix Flip is now available on the global market. It is announced together with the new 14T flagship series: all equipped with a camera system developed with Leica and Google’s Gemini AI Assistant.**
By Alessandro Scarano
==Gallery listicle Mix Flip==
The name "Mix" for Xiaomi evokes a glorious and noble design history for the Chinese tech brand, which in the past involved Philippe Starck in the design of one of the very first phones to almost completely eliminate the outer bezel, back when the iPhone still had a home button. The Mi Mix was top of its class, a borderless display phone so futuristic it almost seemed irreverent. The year was 2016, and it ended up in the permanent collections of the Pompidou and Design Museum.
==Photo Mi Mix 2016==
Alongside the launch of the new 14T series, Xiaomi announces that a device under the Mix name, the Flip, which has been available in China since July, will also be available for purchase in other markets where the Chinese tech brand operates.
The phone is a foldable with a flip form factor, meaning it is a “normal” size smartphone that can fold in on itself. Xiaomi’s first highlight for this device, following an increasingly common trend in the market, is the ability to use the 4-inch outer screen for a wide range of functions, so you don’t need to open the device. When closed, the Mix Flip becomes a mini-smartphone capable of many things and promises to do them well, starting with calls, thanks to optimized signal, audio output, and microphone.
**A “mini phone” that unfolds when needed**
On the external display, featuring 1.5k resolution, excellent refresh rate (120Hz), and high brightness, Xiaomi’s customized Android interface, HyperOS, allows the use of a wide range of apps that are adapted to the reduced 4-inch size. The keyboard is about as big as that of a normal-sized smartphone (covering almost the entire mini screen), and interaction takes place using the same gestures already familiar to Android users. The experience is therefore in full continuity with the brand’s other smartphones, allowing maximum use of the device without constantly opening and closing it – after all, why invest in a foldable phone if you have to unfold the screen every time, even just to use it as a mirror?
That said, Xiaomi guarantees 500,000 folds of the device, thanks to the hinge technology shared with its bigger brother, the Mix Fold 4 (though this one will not be launched in Western markets, at least for now). The Mix Flip’s shell is made of Xiaomi’s composite fiber and aluminum frame. The smartphone also uses a combination of ultra-resistant Xiaomi Shield glass and ultra-thin flexible glass wrapping the screen. The hardware platform is powered by the third-generation Snapdragon 8 chip, and the long-lasting battery has a capacity of nearly 4800mAh, which is very generous for a device of this kind.
**The camera system**
Like the 14T series, which was launched at the same time as the foldable, the Mix Flip is also equipped with a camera system developed in collaboration with Leica, with whom Xiaomi has had a strategic partnership for years. There are two lenses: the new Summilux Xiaomi x Leica and a 47mm floating Leica lens. Both come with a 50-megapixel sensor.
Among the optimizations, involving both software and hardware, is the integration of Xiaomi’s computational photography platform, AISP, offering advanced imaging scenarios and a new Master Portrait mode, balancing beauty and authenticity.
In addition to the optimization for use as a mirror, the Mix Flip is equipped with a hover mode, eliminating the need for a tripod, and a series of optimizations for "flip photography," allowing creative shooting conditions that are impossible with a regular smartphone.
**The partnership with Google**
With the global launch of the Mix Flip and the 14T series, Google’s Gen-AI chatbot, Gemini, debuts “out of the box” on Xiaomi flagships, bringing all its ever-expanding features that elevate what was once Google Assistant into a new realm of functionality. The “circle and search” feature is also introduced, allowing you to search Google for any image displayed on the screen with a simple gesture.
==Gallery Xiaomi 14T==
**The 14T series**
In addition to the foldable phone, Xiaomi also introduced its new flagship series, consisting of the Xiaomi 14T and 14T Pro. These two phones are designed to capture great images and display them in all their quality. Both have 6.67-inch AMOLED displays that optimize color temperature and brightness using AI, and a camera system developed with Leica, optimized for night photography, with a brighter main lens (f/1.6), supported by the Aisp computational photography platform that ensures 92% better performance and six times the dynamic range compared to previous models. The Leica triple camera system offers five focal lengths, ranging from 15mm to 120mm. The entire 14T series is optimized for both photo and video capture, featuring cinematic modes and 4K recording at 30fps with HDR. The gallery app includes AI-powered tools for editing images and videos.
The difference between the 14T and 14T Pro lies in the processor and camera sensor, which are better, of course, on the top-tier model, which also offers fast wireless charging and comes in a variety of colors. Particularly interesting is the Lemon Green version, made of organic silicone and vegan leather.
In addition to the smartphones, Xiaomi also presented new watches and smart bands, the new Buds 5 earphones, a new cleaning robot, and new TVs.
The Xiaomi Mix Flip is available in two colors: purple and black.
# I Social network che non ci sono più
Ricordi Friendster? Blogspot? Flickr? E soprattutto, tu c’eri su MySpace? Torniamo alla stagione pionieristica dei social pre-Facebook, scoprendo che molti esistono ancora. Ma sono degli zombie.
C’è un muro che separa le generazioni e non è quello di Berlino, ma l’amicizia con Tom.
Se stai chiedendo “e ora chi è sto Tom?” probabilmente non eri su MySpace, il primo vero social network. Nel 2006, era il sito più cliccato degli Stati Uniti, più di Google e dell’altro motore di ricerca più usato in quegli anni, Yahoo – un simbolo dell’internet degli anni ’90, definitivamente surclassato negli anni ’10 da Big G.
Tom era il tuo primo amico su MySpace, una creatura digitale mitologica che qualunque nuovo utente si trovava appioppato de facto all’iscrizione nella lista degli amici. La sua bio era un emoticon che strizzava l’occhiolino, ;-). Se ti stai chiedendo “cosa erano gli emoticon”, in breve erano gli emoji prima che esistessero gli emoji, non erano immaginette ma stilizzazioni di faccine create con una successione di caratteri che potevi digitare direttamente da tastiera. Tra i più famosi lo smile :-), il “just deal with it” (•*•)*  e questo decisamente immortale: ¯\_(ツ)/¯.
Tom era Tom Anderson, uno dei due fondatori di MySpace. In qualche modo, Tom era un’eccezione (oltre a essere una piaga peggio di quella volta che Apple ti ha messo un disco degli U2 in automatico su iTunes). La maggior parte di noi che usavamo MySpace, avevamo nomi di totale fantasia o quasi, comunque la combinazione nome+cognome era fondamentalmente bandita. La persona più famosa di MySpace era Tila Tequila e di sicuro “Tequila” non era il suo vero cognome. In quegli anni ancora a cavallo tra i due millenni, internet era molto meno una “copia digitale” della nostra realtà. Al di là di un utilizzo base per lavorare (mail, qualche sito di informazione e così via) era soprattutto uno spazio immaginativo e fantastico, dove avere una “second life” con persone spesso geograficamente lontane. E poi era una cosa per pochi, non una rubrica telefonica globale come oggi. Le connessioni erano lente, pochissimi avevano un cellulare con accesso alla rete e comunque lo usavi per guardare le mail, non per cazzeggiare. Anche perché costava parecchio.
Stare sui social era una cosa rara, MySpace al suo apice ha toccato i 75 milioni di utenti contro i 3 miliardi registrati da Facebook l’anno scorso. E MySpace era il king di un contesto tumultuoso in cui le cose cambiavano alla velocità della luce: all’epoca era facile vedere nuovi social network nascere e morire con una facilità disarmante. Si creavano profili multipli, si sgusciava fuori e dentro a un login e da un logout quasi come cambiando pelle. Era un mondo digitale per pochi e ci si divertiva parecchio. Quando uscì Facebook, molti già si chiedevano quanto sarebbe durato. E invece è ancora qui. Il divertimento forse lo è un po’ di meno.
Nel frattempo, ne abbiamo sepolti molti, di social: da Livejournal a Fotolog a Friendster a Flickr a MySpace stesso. Sia chiaro, molti esistono ancora, almeno nominalmente. Si sono trasformati in qualcosa d’altro. Per loro, l’età dell’oro è finita da un pezzo.
[finale concetto di zombie]