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101
[ { "from": "human", "value": "Come si possono consultare i dati emersi dal censimento del parco auto delle pubbliche amministrazioni?" }, { "from": "gpt", "value": "Tramite l'apposita applicazione denominata AutoBlu il cittadino può accedere ai dati relativi al parco auto della Pubblica Amministrazione.\nL'applicazione permette di accedere sia ai dati di sintesi che a quelli di dettaglio, rendendo disponibili, attraverso una ricerca dedicata, i questionari elaborati dai singoli enti.\nI dati raccolti si riferiscono al parco auto della PA secondo la distinzione in tipologie:\n" } ]
102
[ { "from": "human", "value": "I lavoratori assunti con contratto di apprendistato possono usufruire della Cassa integrazione guadagni straordinaria?" }, { "from": "gpt", "value": "Agli apprendisti (come anche ai dirigenti, ai lavoratori a domicilio, agli autisti alle dipendenze del titolare di impresa) non spetta la cassa integrazione guadagni straordinaria.\nL’art. 2 del Testo Unico dell'Apprendistato, espressamente esclude dall’elenco delle forme di previdenza ed assistenza a disposizione dell’apprendista quella delle integrazioni salariali.\n" } ]
103
[ { "from": "human", "value": "Vorrei avere maggiori informazioni sul porgetto AMVA \"Apprendistato e mestieri e vocazione artigianale\"" }, { "from": "gpt", "value": "Il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali insieme a Italia Lavoro prosegue nell'attuazione del programma AMVA “Apprendistato e Mestieri a Vocazione Artigianale” con l’obiettivo di favorire il rinnovo del tessuto dell’imprenditoria di tradizione.\n\tL’avviso è infatti finalizzato a rafforzare l’appeal dei mestieri tradizionali supportando - sull’intero territorio nazionale - la creazione, nei comparti produttivi della tradizione italiana, di nuova imprenditoria per il trasferimento d’azienda da imprenditori con età superiore ai 55 anni a giovani imprenditori di età compresa tra i 18 e i 35 anni non compiuti.\nI contributi concedibili sono pari a 5 mila euro per il trasferimento d'azienda compresi tra 10 mila e 29999,99 euro; 10 mila euro per il trasferimento d'azienda  pari o superiori a 30 mila euro.  I subentranti devono avere un'età compresa tra 18 e 35 anni non compiuti; e non devono essere titolari di imprese individuali né soci al di sopra del 25% di società in attività. I cedenti possono essere micro e piccole imprese con  sede legale e operativa in Italia; attività riferita ai codici ATECO pubblicati nell’avviso, così come aggiornati con Nota integrativa del 13/09/2013; ditte individuali, snc o sas; dal 18/09/2013: srl con capitale sociale non superiore a 20.000 euro; esistenti da almeno 10 anni; il cui titolare o socio abbia un’età superiore ai 55 anni; sia da almeno 5 anni nella compagine societaria.\n\tLa domanda di contributo può essere presentata unicamente attraverso il sistema informativo raggiungibile al seguente indirizzo e può essere presentata dalle 10 del 20/02/2013 (data di apertura dell’avviso) e non oltre il 31/12/2013, salvo il caso di previo esaurimento delle risorse disponibili che sarà comunicato sul sito.\n\tMaggiori informazioni sul Programma, sulla modulistica e sull’uso del sistema informativo sono disponibili sul sito.\n" } ]
104
[ { "from": "human", "value": "E' possibile con un contratto di apprendistato assumere lavoratori in mobilità?" }, { "from": "gpt", "value": "Si, le disposizioni finali del Testo Unico dell'apprendistato stabiliscono che \"ai fini della loro qualificazione o riqualificazione professionale è possibile assumere in apprendistato i lavoratori in mobilità\".\n" } ]
105
[ { "from": "human", "value": "E' possibile assumere un apprendista con contratto part-time?" }, { "from": "gpt", "value": "Si, è possibile stipulare un contratto di apprendistato part-time orizzontale o verticale. L'importante è che la riduzione d'orario non sia tale da impedire la formazione sul lavoro e che venga garantita la realizzazione del percorso formativo previsto dall'offerta pubblica regionale e salvo disposizioni contrarie della contrattazione collettiva nazionale. \n" } ]
106
[ { "from": "human", "value": "Che tipo di tutela esiste a favore dell'apprendista?" }, { "from": "gpt", "value": "L'articolo 2 del nuovo Testo Unico dell'apprendistato prevede che agli apprendisti siano applicate le norme sulla previdenza e assistenza sociale obbligatoria, in particolare:\n- assicurazione contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali;\n- assicurazione contro le malattie, l'invalidità e vecchiaia;\n- maternità;\n- assegno familiare;\n- assicurazione sociale per l'impiego (con  effetto  sui  periodi  contributivi maturati a decorrere dal 1° gennaio 2013  dovuta  dai  datori  di lavoro  per gli apprendisti artigiani e non artigiani una contribuzione pari all'1,31 per cento della  retribuzione  imponibile ai fini  previdenziali). \n" } ]
107
[ { "from": "human", "value": "A che età e con quale tipologia di contratto possono essere assunti gli apprendisti?" }, { "from": "gpt", "value": "Il nuovo Testo Unico dell'apprendistato agli articoli 3, 4 e 5 prevede il nuovo regime del contratto di apprendistato distinguendo tra:\n- contratto  di  apprendistato  per  la qualifica e per il diploma  professionale,  in  tutti  i  settori  di\n\tattivita', anche per l'assolvimento  dell'obbligo  di  istruzione, possono essere assunti i soggetti che abbiano compiuto quindici anni e fino al compimento  del venticinquesimo anno di eta';\n- contratto di apprendistato  professionalizzante  o  di mestiere, possono essere assunti in tutti i settori di attivita', pubblici o privati, per il conseguimento di una qualifica professionale  a  fini contrattuali i soggetti di eta' compresa tra  i  diciotto  anni  e  i ventinove  anni.  Per  i  soggetti  in  possesso  di  una   qualifica professionale, conseguita ai sensi del decreto legislativo 17 ottobre 2005, n. 226, il contratto di apprendistato professionalizzante o  di mestiere puo' essere stipulato a partire dal diciassettesimo anno  di eta';\n- contratto di apprendistato per attivita'  di  ricerca, possono essere assunti in tutti i settori di attivita', pubblici o privati, per  il  conseguimento  di  un  diploma  di   istruzione   secondaria superiore, di titoli di studio universitari e della alta  formazione, compresi i dottorati di  ricerca,  per  la  specializzazione  tecnica superiore di cui all'articolo 69 della legge 17 maggio 1999, n.  144, con particolare  riferimento  ai  diplomi  relativi  ai  percorsi  di specializzazione tecnologica degli istituti tecnici superiori di  cui all'articolo  7  del  decreto  del  Presidente  del   Consiglio   dei Ministri 25 gennaio 2008, nonche' per il praticantato  per  l'accesso alle  professioni  ordinistiche  o  per  esperienze  professionali  i soggetti di eta' compresa tra i diciotto anni e i ventinove anni. Per soggetti in possesso di una  qualifica  professionale  conseguita  ai sensi del decreto legislativo 17 ottobre 2005, n. 226,  il  contratto di apprendistato di alta formazione puo' essere stipulato  a  partire dal diciassettesimo anno di eta'.\n\t \n" } ]
108
[ { "from": "human", "value": "Cosa succede se il datore di lavoro non eroga la formazione all'apprendista?" }, { "from": "gpt", "value": "Il nuovo Testo Unico dell'apprendistato prevede che, in caso di inadempimento nella erogazione della formazione di cui sia esclusivamente responsabile il datore di lavoro e che sia tale da impedire la realizzazione delle attività formative, il datore di lavoro è tenuto a versare la differenza tra la contribuzione versata e quella dovuta con riferimento al livello di inquadramento superiore che sarebbe stato raggiunto dal lavoratore al termine del periodo di apprendistato, maggiorata del 100%, con esclusione di qualsiasi altra sanzione per omessa contribuzione.\nL'INAIL ha emanato, per i propri funzionari ispettivi, la nota n. 434 del 23 gennaio 2012, con la quale fornisce indicazioni operative circa il nuovo impianto sanzionatorio previsto dal Testo Unico sull'Apprendistato. La Circolare n. 5 del 21 gennaio 2013 del Ministero del Lavoro, inoltre, fornisce una serie di precisazioni sull'obbligo formativo e l'accertamento delle violazioni.\n" } ]
109
[ { "from": "human", "value": "Quanti apprendisti possono essere assunti da un imprenditore?" }, { "from": "gpt", "value": "Secondo l'articolo 2 del Testo Unico dell'apprendistato, il numero complessivo di apprendisti che  un  datore  di  lavoro puo'  assumere con contratto di apprendistato, direttamente o indirettamente per il tramite delle agenzie di somministrazione di lavoro, non puo' superare il rapporto di 3 a 2  rispetto  alle maestranze specializzate e qualificate in servizio presso il medesimo datore di lavoro; tale rapporto non puo' superare il 100 per cento per i datori di lavoro che occupano un numero di lavoratori inferiore a dieci unita'. E' in ogni caso esclusa la possibilita' di assumere in somministrazione apprendisti con contratto di somministrazione a tempo determinato di cui  all'articolo 20, comma 4, del decreto legislativo 10 settembre 2003, n. 276. Il datore di lavoro che  non abbia alle proprie dipendenze lavoratori qualificati o specializzati, o che comunque ne abbia in numero inferiore a tre, puo' assumere apprendisti in numero non superiore a tre. Le disposizioni di cui al presente comma non si applicano alle imprese artigiane per le quali trovano applicazione le disposizioni di cui all'articolo 4 della legge 8 agosto 1985, n. 443.\n \n" } ]
110
[ { "from": "human", "value": "E' obbligatorio sottoporre a visita medica un apprendista per poter procedere con l'assunzione?" }, { "from": "gpt", "value": "No, non è previsto un obbligo specifico di sottoporre a visita medica gli apprendisti.\n" } ]
111
[ { "from": "human", "value": "E' possibile prolungare il periodo di apprendistato?" }, { "from": "gpt", "value": "Si, l'articolo 2 del Testo Unico dell'apprendistato prevede che si possa prolungare il periodo di apprendistato in caso di malattia, infortunio, o altra causa di sospensione involontaria del rapporto, superiore a 30 giorni, secondo quanto previsto dai contratti collettivi.\n \n" } ]
112
[ { "from": "human", "value": "Le parti possono recedere liberamente dal contratto di apprendistato?" }, { "from": "gpt", "value": "L'articolo 2 del nuovo Testo Unico dell'apprendistato prevede che, durante il periodo di formazione, le parti possano recedere dal contratto solo in presenza di una giusta causa o di un giustificato motivo. In caso di licenziamento senza giustificazione trovano applicazione le sanzioni previste dalla normativa vigente. Terminato il periodo di formazione, invece, il recesso è libero con preavviso, decorrente dal termine del periodo di formazione ai sensi di quanto disposto dall'articolo 2118 del codice civile; nel periodo di preavviso continua a trovare applicazione la  disciplina del contratto di apprendistato. Se nessuna delle parti esercita la facoltà di recesso al termine del periodo di formazione, il rapporto prosegue come ordinario rapporto di lavoro subordinato a tempo indeterminato. \nIl Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, con interpello n. 25 del 1° agosto 2012, precisa che spetta anche ai lavoratori apprendisti, licenziati per giustificato motivo oggettivo, da imprese che occupano anche meno di quindici dipendenti, l'iscrizione nella lista di mobilità c.d. non indennizzata ex art. 4, D.L. n. 148/1993.\n" } ]
113
[ { "from": "human", "value": "Quali imprese possono attivare contratti di apprendistato?" }, { "from": "gpt", "value": "Il nuovo Testo Unico dell'apprendistato prevede che:\n- per l'apprendistato per la qualifica e per il diploma professionale ci può essere l'assunzione in tutti i settori di attività (art. 3);\n- per l'apprendistato professionalizzante o contratto di mestiere ci può essere l'assunzione in tutti i settori di attività, pubblici o privati (art. 4);\n- per l'apprendistato di alta formazione e ricerca ci può essere l'assunzione in tutti i settori di attività, pubblici o privati (art. 5)\n" } ]
114
[ { "from": "human", "value": "Ho una controversia con la mia banca: mi hanno parlato della possibilità di ricorrere all'arbitrato bancario. Vorrei sapere di cosa si tratta." }, { "from": "gpt", "value": "L'Arbitro Bancario Finanziario (ABF) è un sistema di risoluzione delle controversie tra i clienti e le banche e gli altri intermediari finanziari: si tratta di una procedura stragiudiziale perchè offre un'alternativa più semplice, rapida ed economica rispetto al ricorso al giudice.\n\tAll'Arbitro Bancario Finanziario possono essere sottoposte le controversie che coinvolgono:\n\t- banche, intermediari finanziari iscritti negli elenchi di cui agli artt. 106 e 107 del Testo Unico Bancario (TUB) nonchè i confidi e i cambiavalute di cui all'art.155 del TUB;\n\t- Istituti di moneta elettronica (IMEL) che operano in Italia;\n\t- Poste Italiane per l'attività di Bancoposta;\n\t- banche e intermediari esteri operanti in Italia.\nL'Arbitro Bancario Finanziario può decidere tutte le controversie che riguardano operazioni e servizi bancari e finanziari quali i conti correnti, i mutui, i prestiti personali:\n\t- fino a 100.000 euro, se il cliente chiede una somma di denaro;\n\t- senza limiti di importo, se il cliente chiede soltanto l'accertamento di diritti, obblighi e facoltà (ad esempio, quando si lamenta la mancata consegna della documentazione di trasparenza o la mancata cancellazione di un'ipoteca dopo aver estinto un mutuo).\nIl ricorso all'Arbitro Bancario Finanziario deve essere preceduto da un reclamo scritto  all'intermediario e devono essere trascorsi non più di 12 mesi dalla presentazione del reclamo stesso.\n\tAlla pagina Il ricorso del sito web Arbitro Bancario Finanziario è possibile verificare se, quando e come fare ricorso: disponibili un percorso giudato e la modulistica.\nE' possibile inoltre prendere visone e stampare la Guida pratica.\n" } ]
115
[ { "from": "human", "value": "Dove posso trovare informazioni e documentazione utili alla redazione della mia tesi di laurea in architettura?\n " }, { "from": "gpt", "value": "Il sito web Archivi degli architetti, consente l'accesso a migliaia di informazioni contenute negli archivi storici di tutto il territorio nazionale aventi come oggetto l'architettura ed i suoi protagonisti. \n\tIl Portale fa parte del SAN Sistema archivistico nazionale ed è curato dal Ministero per i Beni e le attività culturali.  \n" } ]
116
[ { "from": "human", "value": "Esiste in Italia una fonte ufficiale di documentazione musicale?" }, { "from": "gpt", "value": "Il Portale Archivi della musica offre un accesso alle fonti musicali del Novecento e contemporanee: è promosso dalla Direzione Generale per gli Archivi del Ministero per i Beni e le attività culturali, nell'ambito del SAN Sistema archivistico nazionale.\n" } ]
117
[ { "from": "human", "value": "Lavoro nel settore artigiano del vetro: vorrei sapere se il mio datore di lavoro applica correttamente il contratto collettivo nazionale. Dove posso trovarlo?" }, { "from": "gpt", "value": "L'Archivio Nazionale dei Contratti e degli Accordi Collettivi di Lavoro, predisposto dal Consiglio Nazionale Economia e Lavoro (CNEL),  raccoglie la contrattazione a livello nazionale, sia privata che pubblica.\n" } ]
118
[ { "from": "human", "value": "Sono previste agevolazioni per l'iscrizione all'asilo nido di un bambino disabile?" }, { "from": "gpt", "value": "Si, l'articolo 12 della Legge 104 del 1992  prevede al primo comma che ai bambini disabili da zero a tre anni è garantito l'inserimento negli asili nido.\n \n" } ]
119
[ { "from": "human", "value": "In caso di ricorso giurisdizionale contro il rigetto della domanda d'asilo da parte della Commissione Territoriale competente è possibile continuare a svolgere attività lavorativa?" }, { "from": "gpt", "value": "Si. La circolare del Ministero dell'Interno prot. n. 4089 del 13/07/2010 chiarisce che gli stranieri richiedenti asilo che abbiano presentato ricorso giurisdizionale contro il rigetto della domanda d’asilo da parte della Commissione Territoriale competente (inevasa nei primi sei mesi di soggiorno) possono ottenere il rilascio di un permesso di soggiorno per richiesta protezione internazionale che permetta di svolgere attività lavorativa. \nAsilo: rinnovato per sei mesi il permesso di soggiorno ai cittadini stranieri che abbiano proposto ricorso contro la decisione negativa di riconoscimento di protezione internazionale\nPer approfondimenti: Ministero dell'Interno - Asilo\n" } ]
120
[ { "from": "human", "value": "E' possibile per un titolare di assegno ordinario di invalidità, che sia stato licenziato, usufruire dell'indennità ASpI? " }, { "from": "gpt", "value": "Le due prestatazioni non sono cumulabili.\nIl lavoratore che fruisce dell'assegno di invalidità - nel caso si trovi ad avere diritto al trattamento di disoccupazione ASpI -  ha il diritto di optare tra tale trattamento e quello di invalidità, limitatamente al periodo di disoccupazione indennizzato.\n" } ]
121
[ { "from": "human", "value": "In cosa consiste la disoccupazione ordinaria? Quali sono i requisiti?" }, { "from": "gpt", "value": "A seguito delle recenti novità legislative introdotte dalle leggi “Riforma del mercato del lavoro” (L. 92/2012), “Misure urgenti per la crescita del paese” (L.134/2012) e dalla legge di stabilità (L.228/2012), la Disoccupazione ordinaria non agricola è stata sostituita dalla nuova Assicurazione Sociale per l’Impiego (ASpI): dal 1° gennaio 2013 e con riferimento agli eventi di disoccupazione involontaria determinatisi a partire da tale data, la nuova ASpI, sostiutisce l’indennità di disoccupazione non agricola ordinaria, l’indennità di disoccupazione speciale nell’edilizia e dal 1° gennaio 2017, l’indennità di mobilità di cui all’art. 7 della Legge 23 luglio 1991, n. 223  (Circolare Inps n. 140 del 14/12/2012; Circolare Inps n. 142 del 18/12/2012).\nPer i licenziamenti intervenuti entro il 31 dicembre 2012 è possibile richiedere la Disoccupazione ordinaria non agricola. La domanda per essere accolta deve essere presentata entro 68 giorni dalla data di cessazione del rapporto di lavoro.\nLa disoccupazione ordinaria non agricola, è una prestazione economica, a domanda, erogata in favore dei lavoratori dipendenti che abbiano cessato il rapporto di lavoro: spetta ai lavoratori dipendenti del settore non agricolo licenziati, per motivi indipendenti dalla propria volontà.\nViene corrisposta una indennità ordinaria di disoccupazione della durata massima di 8 mesi nel caso in cui il lavoratore non abbia superato i 50 anni di età alla data del licenziamento, oppure 12 mesi qualora abbia superato i 50 anni.\n\tL’indennità di disoccupazione ordinaria decorre dall’ottavo giorno dopo la cessazione del rapporto di lavoro se la domanda è stata presentata entro il 7° giorno dalla cessazione del rapporto stesso, se questa viene presentata posteriormente,  la prestazione decorrerà dal 5° giorno successivo a quello della domanda.\n\tPer il periodo indennizzato spettano anche gli assegni al nucleo familiare.\nLa prestazione economica spetta in presenza dei seguenti requisiti: 1) almeno 52 contributi settimanali utili nel biennio precedente la data di licenziamento; 2) un contributo settimanale antecedente il biennio stesso; 3) avere rilasciato la dichiarazione di immediata disponibilità presso il Centro per l’impiego.\n" } ]
122
[ { "from": "human", "value": "Come si presenta la domanda per la liquidazione anticipata degli importi non percepiti ASpI e mini ASpi?" }, { "from": "gpt", "value": "I lavoratori che intendono avvalersi della liquidazione in unica soluzione della prestazione di ASpI o mini ASpI devono inoltrare all'Inps specifica domanda entro la fine del periodo di fruizione della prestazione ASpI o mini ASpI e, comunque, entro 60 giorni dalla data di inizio dell'attività autonoma o parasubordinata o dell'associazione  in cooperativa.\nPer coloro che siano già beneficiari della indennità di disoccupazione ASpI o mini ASpI ed abbiano alla data di pubblicazione della Circolare Inps n. 145 del 2013 già avviato una attività di lavoro autonomo, un’attività di auto  impresa  o  di  micro impresa o un’attività parasubordinata o si siano associati in cooperativa, il termine di 60 giorni per la presentazione della domanda di anticipazione decorrerà dalla data di pubblicazione della Circolare (e cioè dal 09/10/2013).\nResta fermo che in caso di svolgimento di attività lavorativa in forma autonoma dalla quale derivi un reddito inferiore al limite utile ai fini della conservazione dello stato di disoccupazione, il soggetto beneficiario della prestazione deve obbligatoriamente informare l’INPS - a pena di decadenza dall’indennità di disoccupazione ASpI o mini ASpI - entro un mese dall’inizio dell’attività, dichiarando il reddito annuo che prevede di trarre da tale attività (Legge 28 giugno 2012, n. 92, art. 2 comma 17).\nPer quanto concerne le modalità di presentazione della domanda di anticipazione delle prestazioni, la domanda, recante la specificazione dell’attività da intraprendere o sviluppare, dovrà essere inoltrata esclusivamente in via telematica attraverso una delle seguenti modalità:\n\t- via WEB tramite sportello del cittadino accessibile dall’utente nei servizi online dell’Istituto;\n\t- tramite Patronato/intermediari dell’Istituto, attraverso i servizi telematici offerti dagli stessi con il supporto dell’Istituto;\n\t- tramite Contact Center Multicanale INPS-INAIL telefonando gratuitamente al numero 803164 da rete fissa  o al numero 06 164164 a pagamento da rete mobile secondo il proprio piano tariffario.\nNel corso della trasmissione della domanda di anticipazione:\n\t- ai lavoratori che risultano già beneficiari di prestazione ASpI o mini ASpI verranno richieste le sole informazioni necessarie alla definizione della domanda di anticipazione;\n\t- ai lavoratori che non risultano ancora beneficiari di prestazione ASpI o mini ASpI verrà richiesto in automatico di compilare domanda di indennità di disoccupazione ASpI o mini ASpI; effettuato l’invio della predetta domanda,  sarà possibile compilare ed inoltrare la domanda di anticipazione della prestazione richiesta.\n" } ]
123
[ { "from": "human", "value": "E' possibile richiedere la liquidazione anticipata in unica soluzione degli importi non percepiti ASpI e mini ASpI?" }, { "from": "gpt", "value": "Il lavoratore avente diritto alla corresponsione dell'indennità di disoccupazione ASpI o mini ASpI può richiedere la liquidazione anticipata in un’unica soluzione degli importi del relativo trattamento non ancora percepiti, al fine di intraprendere un'attività di lavoro  autonomo, ovvero per avviare un'attività in forma di auto impresa o di micro impresa, o per associarsi in cooperativa. Al beneficio si può accedere tenendo presente due precisi limiti: il primo di natura temporale in quanto riconosciuto in via sperimentale negli anni 2013, 2014, 2015; il secondo in riferimento alle risose disponbili pari a 20 milioni di euro per ciascuno degli anni (Legge 28 giugno 2012, n. 92, art. 2 comma 19).\nPer attività di lavoro autonomo si intende l’esercizio di arti o professioni che comporti l’assoggettamento all’obbligo di iscrizione ad un regime assicurativo diverso da quelli previsti per i lavoratori dipendenti.\nCon particolare riferimento all’associazione in cooperativa di lavoro, con la quale il lavoratore instauri un rapporto di lavoro subordinato, si precisa che il presente beneficio è alternativo a quello previsto dall’art. 2, comma 10 bis della Legge 28 giugno 2012, n. 92 di cui si riporta integralmente il testo: \"Al datore di lavoro che, senza esservi tenuto, assuma a tempo pieno e indeterminato lavoratori che fruiscono dell’Assicurazione sociale per l’impiego (ASpI) di cui al comma 1 è concesso, per ogni mensilità di retribuzione corrisposta al lavoratore, un contributo mensile pari al cinquanta per cento dell’indennità mensile residua che sarebbe stata corrisposta al lavoratore. Il diritto ai benefici economici di cui al presente comma è escluso con riferimento a quei lavoratori che siano stati licenziati, nei sei mesi precedenti, da parte di impresa dello stesso o diverso settore di attività che, al momento del licenziamento, presenta assetti proprietari sostanzialmente coincidenti con quelli dell’impresa che assume, ovvero risulta con quest’ultima in rapporto di collegamento o controllo. L’impresa che assume dichiara, sotto la propria responsabilità, all’atto della richiesta di avviamento, che non ricorrono le menzionate condizioni ostative” (Circolare Inps n. 145 del 2013).\n" } ]
124
[ { "from": "human", "value": "Nel caso di corresponsione in unica soluzione degli importi ASpI e mini ASpI non ancora percepiti spettano le prestazioni accessorie?" }, { "from": "gpt", "value": "Per il periodo di trattamento anticipato non spettano le prestazioni accessorie, ovvero non spettano gli assegni per il nucleo familiare (ANF) e non viene riconosciuta contribuzione figurativa (Circolare Inps n. 145 del 2013).\n" } ]
125
[ { "from": "human", "value": "Cosa succede nel caso in cui il lavoratore instauri un rapporto di lavoro subordinato prima della scadenza del periodo spettante di indennità corrisposta in forma anticipata?" }, { "from": "gpt", "value": "Nel caso in cui il lavoratore instauri un rapporto di lavoro subordinato prima della scadenza del periodo spettante di indennità corrisposta in forma anticipata, l'indennità anticipata dovrà essere restituita (Circolare Inps n. 145 del 2013).\nSarà cura delle strutture territoriali Inps procedere con l'effettuazione dei controlli sulla instaurazione di rapporti di lavoro subordinati (Decreto Legge 28 giugno 2013, n. 76, art. 9, comma 5).\n" } ]
126
[ { "from": "human", "value": "E' riconosciuto il diritto all’assegno per il nucleo familiare per i periodi di fruizione delle indennità di disoccupazione ASpI e Mini-ASpI?" }, { "from": "gpt", "value": "I lavoratori che hanno diritto alle prestazioni di disoccupazione ASpI e Mini-ASpI  possono chiedere anche l’assegno per il nucleo familiare, sempre che il loro reddito non superi determinati limiti in rapporto ai componenti del nucleo (Circolare Inps n. 142 del 18/12/2012;  Messaggio Inps n. 20774 del 17 dicembre 2012 ).\nGli importi dell’assegno e i limiti di reddito, stabiliti ogni anno dalla legge, sono riepilogati in tabelle disponibili sul sito Inps (Tabelle limiti di reddito e importi). In particolare per il periodo 1° luglio 2013 - 30 giugno 2014 le tabelle di riferimento sono riportate all'interno della Circolare Inps n. 84 del 23/05/2013.\nLa richiesta deve essere effettuata allegando alla domanda di prestazione ASpI e alla domanda di prestazione Mini-ASpI il modello ANF/PREST disponibile sul sito Inps.\n" } ]
127
[ { "from": "human", "value": "In caso di dimissioni volontarie spetta l'ASpI?" }, { "from": "gpt", "value": "Il presupposto per la fruizione dell'ASpI è che il lavoratore si trovi in stato di disoccupazione involontario.\nL’indennità quindi non spetta nelle ipotesi in cui il rapporto di lavoro sia cessato a seguito di dimissioni o risoluzione consensuale.\nIl lavoratore ha comunque diritto all’indennità nelle ipotesi di dimissioni durante il periodo tutelato di maternità ovvero di dimissioni per giusta causa.\n" } ]
128
[ { "from": "human", "value": "In caso di sottoscrizione di un nuovo contratto di lavoro subordinato decade il diritto alla percezione dell'ASpI?\n\t " }, { "from": "gpt", "value": "Lo svolgimento di lavoro subordinato non pregiudica il diritto alla percezione della Assicurazione Sociale per l’Impiego (ASpI) nel caso in cui il reddito annuale derivante dall'attività non superi gli 8.000 euro lordi (art. 7 comma 7 del Decreto Legge 28 giugno 2013, n. 76).\nNel caso in cui la prestazione sia invece di natura autonoma il limite reddituale per il mantenimento dello stato di disoccupato non deve essere superiore a 4.800 euro lordi.\n" } ]
129
[ { "from": "human", "value": "Quali sono i tempi di risposta ad un ricorso all'INPS nel caso in cui la domanda di indennità ASpI sia stata respinta?" }, { "from": "gpt", "value": "Nel caso in cui la domanda di indennità venga respinta o accolta parzialmente, l’interessato può proporre ricorso all’Inps entro 90 giorni dalla data di ricezione della lettera con la quale si comunica il rifiuto (Circolare Inps n. 142 del 2012).\nIl ricorso, indirizzato al Comitato provinciale dell’Inps, può essere presentato:\n" } ]
130
[ { "from": "human", "value": "E' possibile richiedere gli assegni per il nucleo familiare per un periodo pregresso?\n\t " }, { "from": "gpt", "value": "Il pagamento degli arretrati spettanti viene corrisposto nel limite massimo di 5 anni dalla data di presentazione della domanda.\n" } ]
131
[ { "from": "human", "value": "Con che modalità vanno richiesti all'INPS gli assegni al nucleo familiare e quali sono i criteri di erogazione?" }, { "from": "gpt", "value": "L'assegno per il nucleo familiare (ANF) è una prestazione a sostegno delle famiglie dei lavoratori dipendenti e dei titolari di prestazione a carico dell'assicurazione generale obbligatoria, che abbiano un reddito complessivo al di sotto delle fasce stabilite ogni anno per legge.\n\tLa sussistenza del diritto e l’importo dell’assegno dipendono dal numero dei componenti il nucleo familiare, dal reddito del nucleo familiare e dalla tipologia del nucleo familiare.\n\tLe tabelle contenenti gli importi e le fasce reddituali sono pubblicate ogni anno e hanno validità dal 1° luglio al 30 giugno dell’anno successivo. In particolare per il periodo 1° luglio 2013-30 giugno 2014 le tabelle di riferimento sono riportate all'interno della Circolare Inps n. 84 del 23/05/2013.\nL’assegno per il nucleo familiare è cumulabile con l'assegno per il nucleo familiare concesso dai Comuni.\nLa domanda deve essere presentata:\n" } ]
132
[ { "from": "human", "value": "Quali sono i limiti di reddito in materia di assegni familiari?" }, { "from": "gpt", "value": "Con la Circolare Inps n. 182 del 24 dicembre 2013, sono stati rivalutati sia i limiti di reddito familiare ai fini della cessazione o riduzione della corresponsione degli assegni familiari e delle quote di maggiorazione di pensione, sia i limiti di reddito mensili per l'accertamento del carico ai fini dei diritto agli assegni stessi.\nLe presenti disposizioni trovano applicazione nei confronti dei soggetti esclusi dalla normativa sull'assegno per il nucleo familiare, e cioè nei confronti dei coltivatori diretti, coloni,  mezzadri e dei piccoli coltivatori diretti (cui continua ad applicarsi la normativa sugli assegni familiari) e dei pensionati delle gestioni speciali per i lavoratori autonomi (cui continua ad applicarsi la normativa delle quote di maggiorazione di pensione).\n" } ]
133
[ { "from": "human", "value": "Può un cittadino straniero, che gode dello status di rifugiato politico con tre figli minori, richiedere gli assegni familiari?" }, { "from": "gpt", "value": "Si. L' INPS con la circolare 9/2010 comunica che è possibile fornire un'interpretazione estensiva dell'art. 27 del Decreto Legislativo 19 novembre 2007, n. 251 riconoscendo la possibilità di ottenere l’assegno per il nucleo familiare con almeno tre figli minori concesso dai Comuni anche ai cittadini stranieri titolari dello status di rifugiati politici e di protezione sussidiaria\nI cittadini extracomunitari rifugiati politici vengono equiparati ai cittadini italiani in materia di assistenza pubblica, assicurazione sociale e normativa sul lavoro.\n\tPertanto, viene loro riconosciuto il diritto all'assegno per i familiari residenti all'estero, anche in mancanza di una Convenzione internazionale con il Paese di provenienza.\nPer approfondimenti: Inps - Assegno per il nucleo familiare dei Comuni\n" } ]
134
[ { "from": "human", "value": "Gli assegni nucleo familiare spettano ai co.co.co. e ai professionisti senza cassa?" }, { "from": "gpt", "value": "Nella Circolare n. 114 del 18/09/2012, l’Inps stabilisce che gli Assegni per il Nucleo Familiare spettano anche ai Co.Co.Co. ed ai professionisti senza cassa per i periodi di congedo per maternità o parentale. L’Istituto rende noto il parere espresso in proposito dal Ministero del Lavoro, interpellato in seguito alle richieste di chiarimenti provenienti dalle sedi Inps.\nSi allargano, quindi, le tutele a favore di lavoratori iscritti alla Gestione Separata, per i quali per effetto del DM 12 luglio 2007, era già stata prevista la copertura figurativa dei periodi di astensione dal lavoro per i quali è corrisposta l’indennità di maternità. Tale contribuzione è valida sia ai fini del diritto alla pensione, sia per la determinazione dell’entità dell’assegno.\n" } ]
135
[ { "from": "human", "value": "Una banca ha emesso a mio nome un assegno circolare, ma io non possiedo alcun conto corrente bancario e/o postale. Una filiale della stessa banca può rifiutarsi di pagare l'assegno, in quanto non titolare di conto corrente?" }, { "from": "gpt", "value": "La banca non può rifiutarsi di pagare un assegno circolare infatti l'assegno circolare è un titolo di credito emesso da una banca autorizzata per somme che siano presso di essa disponibili al momento dell’emissione. Esso é pagabile a vista e non può essere emesso senza il nome del beneficiario. L’assegno circolare deve essere presentato al pagamento entro 30 giorni dalla data di emissione.\n\t \n" } ]
136
[ { "from": "human", "value": "Cosa è l'assegno di maternità comunale?" }, { "from": "gpt", "value": " \n" } ]
137
[ { "from": "human", "value": "Qual è la funzione dell'autocertificazione quando si richiede l'assegno di maternità comunale?" }, { "from": "gpt", "value": "L'autocertificazione è una dichiarazione che il cittadino, nei casi consentiti dalla legge e sotto la propria responsabilità, può presentare alla pubblica amministrazione, in sostituzione delle normali certificazioni, per comprovare determinati stati, qualità personali e fatti (dichiarazione sostitutiva di certificazione: es. data e luogo di nascita, cittadinanza, residenza, stato di famiglia, nascita del figlio, e così via).\n\tLe autocertificazioni possono essere utilizzate anche per comprovare stati, qualità personali o fatti, che siano a diretta conoscenza dell’interessato o che riguardino altre persone, purché vi sia interesse del dichiarante (dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà).\n\tLe autocertificazioni sono sottoscritte dal dichiarante in presenza del dipendente addetto oppure sottoscritte e presentate unitamente a copia semplice del documento di identità del sottoscrittore.\n\tLe amministrazioni sono tenute a controllare la veridicità delle autocertificazioni poiché, in caso di dichiarazioni false, il dichiarante è soggetto a sanzioni di carattere penale e amministrativo.\n\tPer le prestazioni economiche concesse dall’Inps gli interessati possono presentare,  tra la documentazione richiesta, un'autocertificazione e hanno facoltà di utilizzare le autocertificazioni che sono state predisposte nei diversi moduli di domanda. (artt. 46 e ss. del Decreto del Presidente della Repubblica n. 445/2000) .\n\tPer maggiori informazioni consultare il sito dell' Inps: Assegno di maternità dei Comuni.\n" } ]
138
[ { "from": "human", "value": " A chi spetta l'assegno di maternità dei Comuni?" }, { "from": "gpt", "value": "L'assegno di maternità dei Comuni è un assegno che la madre non lavoratrice può chiedere al proprio Comune di residenza per la nascita del figlio oppure per l’adozione o l’affidamento preadottivo di un minore di età non superiore ai 6 anni (o ai 18 anni in caso di adozioni o affidamenti internazionali).\n\tLa madre lavoratrice può chiedere l’assegno se non ha diritto all’indennità di maternità dell’Inps oppure alla retribuzione per il periodo di maternità. Se l’importo dell’indennità o della retribuzione è inferiore all’importo dell’assegno, la madre lavoratrice può chiedere al Comune l’assegno in misura ridotta\nL'assegno spetta alle:\n1) cittadine italiane o comunitarie residenti in Italia al momento del parto o ingresso in famiglia del minore adottato/affidato;\n2) cittadine non comunitarie residenti in Italia al momento del parto o ingresso in famiglia del minore adottato/affidato in possesso di uno dei seguenti titoli di soggiorno:\n\t•  carta di soggiorno;\n\t•  permesso di soggiorno CE per soggiornanti di lungo periodo.\n" } ]
139
[ { "from": "human", "value": "Chi sono i beneficiari ai quali, in casi particolari, spetta l'assegno di maternità comunale?" }, { "from": "gpt", "value": "Nei seguenti casi particolari, l’assegno spetta sempre a condizione che il richiedente sia cittadino italiano, comunitario o extracomunitario in possesso della carta di soggiorno e residente in Italia.\n" } ]
140
[ { "from": "human", "value": "Che rilevanza ha il Comune di residenza quando si compila la domanda per accedere all'assegno di maternità comunale?" }, { "from": "gpt", "value": "La domanda di assegno di maternità comunale deve essere presentata al proprio Comune di residenza necessariamente entro sei mesi dalla nascita del figlio o dall’ingresso in famiglia del minore adottato/affidato.\n\tInoltre nel caso in cui l’assegno venga richiesto da un soggetto diverso dalla madre (padre, coniuge della donna adottiva o affidataria, unico affidatario), la domanda deve essere presentata al Comune di residenza del richiedente entro il termine di sei mesi dalla scadenza del termine concesso alla madre, cioè entro un anno dalla nascita (o dalla data di ingresso del minore nella famiglia anagrafica della donna che lo ha ricevuto in adozione o in affidamento).\n\tIn caso di decesso della madre, la domanda deve essere presentata al Comune di residenza della persona deceduta. La domanda può essere presentata anche durante il termine concesso alla madre (cioè durante i sei mesi dalla nascita) quando sia documentato il decesso o risulti il diritto esclusivo del padre.\nPer maggiori informazioni consultare il sito dell'Inps: Assegno di maternità dei Comuni; Assegno di maternità dei Comuni-Approfondimenti\n" } ]
141
[ { "from": "human", "value": "Quale documentazione è necessario presentare per avere l'assegno di maternità comunale?" }, { "from": "gpt", "value": "Per avere l'assegno di maternità comunale va presentata:\n\t \n1) la dichiarazione sostitutiva unica, oppure l’attestazione della dichiarazione sostitutiva ancora valida, contenente i redditi percepiti dal nucleo familiare di appartenenza nell’anno precedente a quello di presentazione della domanda di assegno;\n2) una autocertificazione  nella quale il richiedente è tenuto a dichiarare sotto la propria responsabilità:\n" } ]
142
[ { "from": "human", "value": "Quali sono le modalità di presentazione della domanda per l'assegno di maternità comunale?" }, { "from": "gpt", "value": "La domanda deve essere presentata al Comune di residenza entro 6 mesi dalla nascita del bambino o dall'effettivo ingresso del minore in famiglia nel caso di adozione o affidamento (l'assegno di maternità può essere erogato alle madri extracomunitarie che, entro 6 mesi dalla nascita del bambino, presentano tutta la documentazione richiesta, compresa la carta di soggiorno). In genere, gli uffici dei Comuni rendono disponibili i modelli di domanda che possono essere utilizzati per la richiesta dell’assegno.\n" } ]
143
[ { "from": "human", "value": "Cosa si intende per \"ingresso in famiglia\", nella richiesta dell'assegno di maternità comunale?" }, { "from": "gpt", "value": "In caso di adozione o affidamento preadottivo, il termine di sei mesi decorre dalla data di ingresso del minore nella famiglia anagrafica della donna che lo riceve in adozione o in affidamento. Nell’ipotesi di affidamento preadottivo, qualora il minore non possa essere iscritto nella famiglia anagrafica dell’affidatario a causa di particolari misure di cautela stabilite nei suoi confronti dal giudice, all’ingresso del minore nella famiglia anagrafica è equiparato l’inizio della coabitazione del minore con il soggetto affidatario sulla base di quanto risulta dagli atti relativi alla procedura di affidamento preadottivo. Nell’ipotesi di adottante non coniugato, la domanda va presentata entro il termine di sei mesi dall’ingresso in famiglia del minore.\nPer maggiori informazioni consultare il sito dell'Inps: Assegno di maternità dei Comuni- Approfondimenti.\n" } ]
144
[ { "from": "human", "value": "A quanto deve corrispondere l'Indicatore di situazione economica (ISE) per accedere all'assegno di maternità comunale?" }, { "from": "gpt", "value": "Per il 2014, il valore dell’indicatore della situazione economica, con riferimento ai nuclei familiari composti da tre componenti, da tenere presente per le nascite, gli affidamenti preadottivi e le adozioni senza affidamento avvenuti dal 1.1.2014 al 31.12.2014, è pari a Euro 35.256,84.\nLe operazioni di riparametrazione  dell'I.S.E. dei nuclei familiari con diversa composizione e il calcolo della misura delle prestazioni da erogare sono effettuati secondo le procedure di cui all'allegato A al Decreto del Ministro per la solidarietà sociale 21 dicembre 2000, n. 452 come modificato dal Decreto del Ministro per la solidarietà sociale 25 maggio 2001, n. 337.\nPer maggiori informazioni consultare il sito dell’Inps: Circolare Inps 27 febbraio 2014, n. 29\n" } ]
145
[ { "from": "human", "value": "Quale è il nucleo familiare da considerare ai fini dell’ISE per poter accedere all'assegno di maternità comunale?" }, { "from": "gpt", "value": "Il nucleo familiare da considerare ai fini dell’ISE è composto:\n" } ]
146
[ { "from": "human", "value": "Cosa si intende per quota differenziale quando si fa richiesta per l'assegno di maternità comunale?" }, { "from": "gpt", "value": "E' la quota di assegno che spetta alla genitrice  pari alla differenza tra l'indennità per congedo di maternità e l'assegno di maternità. Ad esempio, se l’importo complessivo dell’indennità corrisposta dall’Inps per il congedo di maternità è uguale ad euro 1.000 e l’importo dell’assegno è uguale ad euro 1.545,55, l’assegno che effetivamente verrà erogato è pari alla differenza tra i due importi ossia uguale ad euro 545,55 (1.545,55 – 1.000 = 545,55).\n\t \n" } ]
147
[ { "from": "human", "value": "Quali sono i redditi e i patrimoni che devono essere dichiarati per poter accedere all'assegno di maternità comunale?" }, { "from": "gpt", "value": "I redditi e il patrimonio da considerare sono quelli di tutti coloro che compongono il nucleo familiare al momento in cui si presenta la domanda. Il diritto all’assegno compete in presenza di determinati requisiti reddituali la cui verifica compete al Comune di residenza.\n" } ]
148
[ { "from": "human", "value": "Quali sono i requisiti per ottenere l'assegno di maternità comunale?" }, { "from": "gpt", "value": "L’assegno di maternità spetta a condizione che i redditi ed i patrimoni posseduti dal nucleo familiare della madre al momento della data della domanda di assegno non superino il valore dell’Indicatore della Situazione Economica (ISE) applicabile alla data di nascita del figlio (ovvero di ingresso del minore nella famiglia adottiva o affidataria).\n\tAi fini della dichiarazione ISE è comunque possibile ricevere opportuna assistenza da parte dei CAF convenzionati con il Comune di residenza.\n\tPer maggiori informazioni consultare il sito dell'Inps: Assegno di maternità dei comuni; Approfondimenti  ; Circolare Inps 27 febbraio 2014, n. 29\n" } ]
149
[ { "from": "human", "value": "A chi si deve presentare la domanda per avere l'assegno di maternità dello Stato?" }, { "from": "gpt", "value": "Per ottenere  l'indennità (l'assegno di maternità dello Stato) si deve presentare domanda all'Inps entro sei mesi dalla nascita o, in caso di adozione o affidamento, dall'effettivo ingresso in famiglia del minore, altrimenti si perde il diritto.\nSi segnala che è in vigore la nuova modalità di presentazione on line delle domande riguardanti la tutela della maternità. \nPer accedere ai servizi on-line è necessario munirsi del Pin, un codice personale, che si richiede gratuitamente o attraverso il portale dell’Inps, oppure chiamando il contact center Inps al numero 803164.\nPer maggiori informazioni consultare il sito dell'Inps: Assegno di maternità dello Stato; Inps Servizi on line\n \n" } ]
150
[ { "from": "human", "value": "Cosa è l'assegno di maternità dello Stato?" }, { "from": "gpt", "value": "L'assegno di maternità dello Stato è una prestazione previdenziale a carico dello Stato erogata e concessa direttamente dall’Inps, che spetta alle madri residenti, cittadine italiane, comunitarie o extracomunitarie in possesso della carta di soggiorno, per ogni figlio biologico o adottato o in affidamento preadottivo. Per le nascite o per gli ingressi in famiglia relativi al 2014, l’importo dell’assegno è pari a 2.082,08 euro. La somma è corrisposta per intero a chi non ha diritto ad alcuna prestazione, invece per differenza a chi fruisce già di una indennità, ma di importo inferiore.\n\tPer maggiori informazioni consultare il sito dell' INPS: Assegno di maternità dello Stato; Circolare INPS n. 20 del 6.02.2014.\n" } ]
151
[ { "from": "human", "value": "Quali sono i requisiti che la madre deve avere per poter ottenere l'assegno di maternità dello Stato?" }, { "from": "gpt", "value": "I requisiti richiesti per il diritto sono:\n" } ]
152
[ { "from": "human", "value": "I lavoratori extracomunitari hanno diritto a percepire l’assegno per il nucleo familiare? Per quali familiari?\n\t " }, { "from": "gpt", "value": "Si, l'assegno per il nucleo familiare, è erogato, su domanda, ai lavoratori extracomunitari, ad eccezione di quelli con contratto di lavoro stagionale. L'assegno spetta al lavoratore per i seguenti familiari:\n-  se il Paese di provenienza del lavoratore straniero non ha stipulato con l'Italia una Convenzione in materia di trattamenti di famiglia, solo i familiari residenti in Italia;\n- se il Paese di provenienza del lavoratore straniero ha stipulato con l’Italia una Convenzione in materia di trattamenti di famiglia,  i familiari residenti all'estero;\n- se il lavoratore straniero ha la residenza legale in Italia ed è stato  assoggettato ai regimi previdenziali di almeno due Stati membri, pur non essendoci alcuna convenzione, per i familiari residenti all’estero;\nI Paesi che hanno stipulato con l’Italia una Convenzione in materia di trattamenti di famiglia sono: Capoverde, Croazia, ex-Jugoslavia, Monaco, San Marino, Svizzera e Tunisia.\nPer ulteriori approfondimenti: INPS Assegno al Nucleo familiare\n" } ]
153
[ { "from": "human", "value": "Una persona che vive da sola può fare richiesta di assegno per il nucleo familiare per se stessa?" }, { "from": "gpt", "value": "Il nucleo familiare può essere composto anche da una sola persona. In questo caso si tratta di orfano/a, vedovo/a,  minorenne o maggiorenne inabile, titolare di pensione ai superstiti, che se risponde ai requisiti di legge, ha diritto all'assegno per se stesso.\nPer ogni ulteriore approfondimeto:\nINPS - L'assegno per il nucleo familiare www.superabile.it- Assegno per il nucleo familiare -Destinatari\n\t \n" } ]
154
[ { "from": "human", "value": "L'assegno per la famiglia spetta anche per i figli, dei cittadini extracomunitari, non residenti in Italia di età superiore ai 18 e inferiore ai 21 anni?" }, { "from": "gpt", "value": "L'assegno per il nucleo familiare spetta anche per i figli, dei lavoratori extracomunitari, non residenti in Italia di età compresa tra i 18 e i 21 anni, alle seguenti condizioni:\n" } ]
155
[ { "from": "human", "value": "È obbligatoria l’assicurazione contro gli infortuni domestici?" }, { "from": "gpt", "value": "Sono obbligati ad assicurarsi coloro, in età compresa tra i 18 ed i 65 anni, che svolgono in via non occasionale, gratuitamente e senza vincolo di subordinazione, lavoro finalizzato alle cure della propria famiglia e dell’ambiente in cui si dimora. Sono esclusi coloro che svolgono altra attività che comporti l’iscrizione a forme obbligatorie di previdenza sociale (Inail - Assicurazione obbligatoria contro gli infortuni domestici).\nIl riferimento normativo è la Legge 3 dicembre 1999, n. 493: \"Norme per la tutela della salute nelle abitazioni e istituzione dell'assicurazione contro gli infortuni domestici\".\n" } ]
156
[ { "from": "human", "value": "Per i passeggeri con disabilità sono previsti dei servizi di assistenza per i viaggi ferroviari?" }, { "from": "gpt", "value": "Il punto di riferimento che Trenitalia mette a disposizione per tutte le esigenze di viaggio dei passeggeri con disabilità è costituito dalle Sale Blu, che organizzano il servizio di assistenza in un circuito di 252 stazioni abilitate.\n\tIl servizio di assistenza alla clientela è garantito previa richesta con la Sala Blu. Per l'attivazione del servizio è possibile contattare il numero Unico Nazionale 199.30.30.60 oppurre il call center Trenitalia 199.89.20.21 opzione 7, rivolgersi direttamente alle Sale Blu, o inviare la richiesta tramite posta elettonica. Per i tempi minimi di attivazione del servizio si consiglia di consulatare il sito di Trenitalia.  \nLe Sale Blu sono presenti in 14 stazioni principali e dispongono di servizi per:\n" } ]
157
[ { "from": "human", "value": "Incontrando un cane randagio, come bisogna comportarsi?" }, { "from": "gpt", "value": "La LEGGE quadro 14 agosto 1991, n. 281 in materia di animali di affezione e prevenzione del randagismo - e relativi aggiornamenti - nonche' il DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 8 febbraio 1954, n. 320 Regolamento di Polizia Veterinaria stabiliscono che i canili sanitari siano le sole strutture autorizzate al ritiro dei cani vaganti sul territorio sprovvisti di guinzaglio e museruola. Chiunque rinvenga un cane vagante deve, pertanto, consegnarlo al più presto al canile competente per territorio.\n\tSe il rinvenimento accade durante gli orari di chiusura della struttura o in giorni festivi, il cittadino deve provvedere a custodire l'animale fino al giorno dopo, salvo nel caso in cui l'animale sia ferito o gravemente malato: in tal caso il cittadino deve avvisare la Polizia Municipale richiedendo di fare intervenire il Veterinario ASL, operativo 24 ore su 24, che deve provvedere a far ritirare il cane in canile ed a prestargli le cure necessarie.\nSe per qualsiasi motivo il cittadino abbia intenzione di tenere il cane fino al rinvenimento del proprietario, egli deve segnalare il ritrovamento al competente Servizio Veterinario della ASL per evitare di incorrere nell'ipotesi di reato di appropriazione indebita.\n" } ]
158
[ { "from": "human", "value": "Quali sono le differenze fra l'assistenza domiciliare integrata e quella programmata?" }, { "from": "gpt", "value": "L'Assistenza Domiciliare Programmata (ADP) consiste nella programmazione sistematica delle visite domiciliari del medico di base, con la possibilità di avere, sempre su richiesta del medico curante, visite specialistiche domiciliari.\n" } ]
159
[ { "from": "human", "value": "A quale tipo di prestazioni mediche hanno diritto i turisti in visita in Italia provenienti da Stati dell'Unione europea?" }, { "from": "gpt", "value": "I cittadini comunitari assistiti da uno Stato dell'Unione Europea e dello Spazio Economico Europeo (Islanda, Liechtenstein, Norvegia) e della Svizzera in visita in Italia hanno diritto agli stessi livelli di assistenza di cui usufruiscono gli iscritti al Servizio Sanitario Nazionale, purché titolari di TEAM (Tessera Europea Assicurazione Malattia) o del certificato sostitutivo provvisorio. Le prestazioni garantite sono quelle medicalmente necessarie (e quindi non solo urgenti). In particolare: medici di medicina generale convenzionati con il SSN (medici di base); medicine prescritte dal medico di base convenzionato; visite specialistiche e diagnostica; cure ospedaliere; servizio di ambulanza.\nPer approfondimenti: Ministero della Salute\n" } ]
160
[ { "from": "human", "value": "Turisti in visita in Italia provenienti da Stati comunitari come possono usufruire dell'assistenza sanitaria? \n " }, { "from": "gpt", "value": "Per usufruire dell’assistenza sanitaria è necessario essere titolari di TEAM (Tessera Europea Assicurazione Malattia), che permette di accedere alle cure medicalmente necessarie coperte in precedenza dai modelli E 110, E 111, E 119 ed E 128. È possibile ottenere la tessera rivolgendosi al proprio ente assicurativo, dal momento che ogni Paese è responsabile per la produzione e la distribuzione della tessera a livello nazionale.\nInformazioni in varie lingue sulla sezione dedicata del sito della Direzione Generale Occupazione, Affari Sociali e Pari Opportunità della Commissione Europea.\n \n" } ]
161
[ { "from": "human", "value": "Un cittadino comunitario in visita in Italia a chi può rivolgersi per ottenere la prescrizione di alcune medicine importanti per la sua salute?" }, { "from": "gpt", "value": "E' possibile rivolgersi ai medici di “medicina generale” convenzionati con il Servizio Sanitario Nazionale una volta ottenuta la Tessera Europea di Assicurazione Malattia o il certificato sostitutivo provvisorio.\nPer avere l’elenco dei medici convenzionati con il servizio sanitario nazionale, ci si può rivolgere all’Azienda sanitaria locale (ASL) del posto in cui ci si trova. Nei periodi estivi, nelle località site in Regioni con alto flusso turistico, viene istituita anche la “Guardia medica turistica”.\n\t \n" } ]
162
[ { "from": "human", "value": "Un turista straniero in visita in Italia a chi può  rivolgersi per sapere dove è locata la guardia medica turistica più vicina? " }, { "from": "gpt", "value": "Per avere informazioni sulla guardia medica turistica più vicina si possono contattare gli Uffici Relazioni con il Pubblico (URP) delle ASL del luogo in cui si stanno trascorrendo le vacanze. Sono infatti le Aziende Sanitarie Locali che organizzano l'assistenza sanitaria per i non residenti.\n\tIn alternativa si possono chiedere informazioni alle farmacie o chiamare il 118, numero di emergenza sanitaria nazionale.\n" } ]
163
[ { "from": "human", "value": "Uno straniero che si trova in Italia per turismo, può usufruire dell'assistenza sanitaria del Servizio Sanitario Nazionale?" }, { "from": "gpt", "value": "I cittadini assistiti da uno Stato dell’Unione Europea, dello Spazio Economico Europeo (Islanda, Liechtenstein, Norvegia) e dalla Svizzera (a partire dal 1° giugno 2002), possono usufruire dell'assistenza sanitaria se sono in possesso della TEAM (Tessera Europea di Assicurazione).\n\tE' bene ricordare che ogni paese è responsabile per la produzione e la distribuzione nel proprio territorio della tessera TEAM .\n\tPer approfondimenti visitare il sito del Ministero della Salute-Assistenza Sanitaria Stranieri in Italia\n" } ]
164
[ { "from": "human", "value": "Un turista italiano in viaggio in un Paese Comunitario e che necessita di cure improvvise, può ottenere assistenza sanitaria in loco?   " }, { "from": "gpt", "value": "Prima di recarsi all'estero è consigliabile fare richiesta della TEAM - tessera europea assicurazione malattia- che consente, ai cittadini dei 27 Stati membri dell'Unione europea, di Islanda, Liechtenstein, Norvegia e Svizzera, di accedere più agevolmente alle cure mediche durante i soggiorni all'estero.\n\tÈ possibile ottenere la tessera rivolgendosi al proprio ente assicurativo, dal momento che ogni paese è responsabile per la produzione e la distribuzione della tessera a livello nazionale.\n\tPer ulteriori informazioni consultare il sito web dell'Unione Europea dedicato all'assistenza sanitaria all'estero.\n" } ]
165
[ { "from": "human", "value": "I presidi sanitari territoriali garantiscono l'assistenza agli immigrati non in regola?" }, { "from": "gpt", "value": " \nPer i cittadini extracomunitari non in regola (norme relative all’ingresso e al soggiorno) o con insufficienti risorse economiche il nostro ordinamento prevede prestazioni ambulatoriali urgenti o essenziali.\nAgli stranieri non in regola, ai quali viene garantita assistenza, è rilasciato un TESSERINO recante un codice regionale a sigla STP - Straniero Temporaneamente Presente. Indicazioni ne fornisce l'articolo 43 del Decreto del Presidente della Repubblica 31 agosto, 1999 n. 394.\nLa ricetta rossa (ricettario unico regionale) potrà essere redatta solo per utenti STP in possesso di Tessera Sanitaria Provvisoria.\nLe Regioni individuano le modalità più opportune per garantire le cure essenziali e continuative previste.\n" } ]
166
[ { "from": "human", "value": "Per un cittadino straniero che si trova in Italia, e che appartiene ad uno Stato dell'Unione Europea o dello Spazio Economico Europeo o della Svizzera, il servizio di ambulanza è gratuito?" }, { "from": "gpt", "value": "Per i casi gravi ed imprevisti, in tutte le Regioni, è in funzione il “Servizio di emergenza sanitaria” chiamando il numero telefonico 118. Tale servizio, di norma, in Italia è gratuito, su presentazione della Tessera Europea di assicurazione malattia (TEAM) o il suo certificato sostitutivo provvisorio, salvo il pagamento di un eventuale ticket (partecipazione alle spese) che resta a carico dell'assistito.\nL'importo del ticket è fissato da ciascuna regione.\n \n \n" } ]
167
[ { "from": "human", "value": "Qualora il domicilio sia temporaneamente diverso da quello del comune di residenza come si può ususfruire dell'assistenza del medico di base?" }, { "from": "gpt", "value": "I cittadini che hanno domicilio in un luogo diverso da quello di residenza hanno diritto all’iscrizione \"temporanea\" presso l'azienda sanitaria locale ai fini della scelta del medico o pediatra di base, purché il soggiorno non sia inferiore ai 3 mesi. \nQuesto è quanto previsto dalla Conferenza Stato- Regioni - Repertorio atti n. 1705 del 08.05.2003 -(pubblicato in G.U. n. 121 del 27/05/2003).\nL’accordo, nel riaffermare l’obbligo dei cittadini di fissare la propria residenza nel luogo ove risiedono abitualmente, prevede che \"l'Asl che riceve la richiesta provvede all'iscrizione temporanea, solo previo accertamento dell'avvenuta cancellazione dell'assistito dagli elenchi dei medici di medicina generale o dei pediatri di libera scelta dell'azienda Asl di residenza\".\nL’iscrizione ha scadenza annuale ed è rinnovabile.\n" } ]
168
[ { "from": "human", "value": "Quale procedura deve seguire un pensionato che deve trasferirsi all'estero per ricevere assistenza sanitaria?" }, { "from": "gpt", "value": "Il sistema di Mobilità Internazionale  tutela, dal punto di vista dell’assistenza sanitaria, gli assistiti che si spostano all’interno degli Stati della Unione Europea, della Svizzera, dello Spazio Economico Europeo e dei Paesi in convenzione con i quali sono in vigore accordi di sicurezza sociale.\nIn applicazione dei regolamenti comunitari di sicurezza sociale - Regolamento (CEE) n. 1408/71 e Regolamento (CEE) n. 574/72  - e di quanto disposto dalle singole convenzioni, un pensionato che sposta la residenza all'estero, per poter usufruire dell’assistenza sanitaria  deve presentare alle istituzioni competenti degli Stati esteri il modello S1 (ex modello E121), che va richiesto alla Asl (ente competente per l'assicurazione sanitaria).\nUlteriori informazioni si possono reperire usando la simulazione presente sul sito del Ministero della Salute nella pagina dedicata all'assistenza sanitaria per gli italiani all'estero. Oppure consultando il sito della Comunità Europea, che evidenzia in maniera chiara i moduli che attestano i diritti di un cittadino ad ottenere prestazioni sanitarie e non solo quando si trasferisce in un paese dell'UE diverso da quello di origine.\n" } ]
169
[ { "from": "human", "value": "Quale procedura seguire per scegliere o cambiare il medico di famiglia?" }, { "from": "gpt", "value": "Per la scelta o la revoca del medico di base basta recarsi alla ASL di appartenenza. \nIl Regolamento di esecuzione dell'accordo collettivo nazionale per la disciplina dei rapporti con i medici di medicina generale, D.P.R del 28 luglio 2000, n. 270 (GU n.230 del 2-10-2000 - Suppl. Ordinario n. 165) indica all'art. 26 come ciascun avente diritto, all'atto del rilascio del  documento di iscrizione, sceglie direttamente per se' e per i propri familiari il medico di famiglia. \nSe invece si intende cambiare, art. 27 Revoca e ricusazione della scelta, l'assistito che revoca la scelta ne dà comunicazione alla competente Azienda.\nContemporaneamente alla revoca, l'assistito deve effettuare una nuova scelta che, ai fini assistenziali, ha effetto immediato.\nInoltre, le modalità per garantire la continuità dell’assistenza tra medico revocato e medico scelto, nel primario interesse del cittadino, sono disciplinate nell’ambito degli Accordi regionali.\n" } ]
170
[ { "from": "human", "value": "Vorrei assistere ad una seduta del Senato: come devo fare?" }, { "from": "gpt", "value": "I cittadini interessati ad assistere alle sedute del Senato possono inoltrare una richiesta via posta, fax o e-mail al Servizio di Questura e del Cerimoniale - Visite ai Palazzi - Senato della Repubblica - Piazza Madama, 11 - 00186 Roma - fax n. 06 92912878 - e-mail: [email protected]\nNella domanda, per ciascun richiedente, dovranno essere indicati: nome e cognome; luogo e data di nascita; cittadinanza; indirizzo completo di residenza; estremi di un documento in corso di validità (numero, luogo e data del rilascio, scadenza); un recapito telefonico (del solo referente) al quale si desidera essere ricontattati.\nUlteriori informazioni alla pagina dedicata del sito istituzionale.\n" } ]
171
[ { "from": "human", "value": "Vorrei assistere ad una seduta della Camera: come devo fare?" }, { "from": "gpt", "value": "I cittadini che desiderano assistere ad una seduta della Camera dei deputati devono recarsi, a partire da mezz'ora prima dell'inizio della seduta, in Piazza del Parlamento 24, presso la Sala del pubblico. Qui viene compilato un modulo di richiesta che deve essere accompagnato da un documento di identità valido.\nL'autorizzazione è rilasciata, compatibilmente con la disponibilità dei posti nelle tribune per il pubblico, entro 45 minuti circa. Ricevuta la comunicazione, chi vuole assistere alla seduta si reca in piazza del Parlamento 25 dove gli addetti, verificata l'identità, rilasciano il biglietto di accesso.\n\tE' necessario, prima di accedere alle tribune, depositare soprabiti, borse, telefoni cellulari e apparecchiature elettroniche che saranno custodite in apposite buste di sicurezza numerate. Agli uomini è inoltre richiesto di indossare giacca e cravatta.\nPer ulteriori informzioni consulatare la pagina dedicata del sito istituzionale.\n" } ]
172
[ { "from": "human", "value": "Ho costituito un'Associazione di Promozione Sociale. A quali risorse economiche posso attingere?" }, { "from": "gpt", "value": "L’articolo 4 della legge 7 dicembre 2000, n. 383 stabilisce che le associazioni di promozione sociale traggano le risorse economiche per il loro funzionamento e per lo svolgimento delle loro attività da:\na) quote e contributi degli associati;\n\tb) eredità, donazioni e legati;\n\tc) contributi dello Stato, delle regioni, di enti locali, di enti o di istituzioni pubblici, anche finalizzati al sostegno di specifici e documentati programmi realizzati nell’ambito dei fini statutari;\n\td) contributi dell’Unione europea e di organismi internazionali;\n\te) entrate derivanti da prestazioni di servizi convenzionati;\n\tf) proventi delle cessioni di beni e servizi agli associati e a terzi, anche attraverso lo svolgimento di attività economiche di natura commerciale, artigianale o agricola, svolte in maniera ausiliaria e sussidiaria e comunque finalizzate al raggiungimento degli obiettivi istituzionali;\n\tg) erogazioni liberali degli associati e dei terzi;\n\th) entrate derivanti da iniziative promozionali finalizzate al proprio finanziamento, quali feste e sottoscrizioni anche a premi;\n\ti) altre entrate compatibili con le finalità sociali dell’associazionismo di promozione sociale.\nLe associazioni di promozione sociale sono tenute per almeno tre anni alla conservazione della documentazione, con l’indicazione dei soggetti eroganti, relativa alle risorse economiche di cui al comma 1, lettere b), c), d), e), nonchè, per le risorse economiche di cui alla lettera g), della documentazione relativa alle erogazioni liberali se finalizzate alle detrazioni di imposta e alle deduzioni dal reddito imponibile di cui all’articolo 22.\n\tC’è da sottolineare (vedi lettera f) che le associazione di promozione sociale hanno la possibilità, se il loro statuto lo consente, di svolgere, in parallelo all’attività istituzionale, una o più attività di natura cosiddetta “imprenditoriale”.\n" } ]
173
[ { "from": "human", "value": "Vorrei sapere cosa sono le Associazioni di Promozione Sociale." }, { "from": "gpt", "value": "La legge 7 dicembre 2000, n. 383  \"Disciplina delle associazioni di promozione sociale\", stabilisce che siano considerate associazioni di promozione sociale le associazioni riconosciute e non riconosciute, i movimenti, i gruppi e i loro coordinamenti o federazioni costituiti al fine di svolgere attività di utilità sociale a favore di associati o di terzi, senza finalità di lucro e nel pieno rispetto della libertà e dignità degli associati. (Il fine di “utilità sociale” è un ambito più ampio di quello entro cui sono inserite le associazioni di volontariato o le Onlus).\nNon sono considerate associazioni di promozione sociale i partiti politici, le organizzazioni sindacali, le associazioni dei datori di lavoro, le associazioni professionali e di categoria e tutte le associazioni che hanno come finalità la tutela esclusiva di interessi economici degli associati. Non costituiscono altresì associazioni di promozione sociale i circoli privati e le associazioni comunque denominate che dispongono limitazioni con riferimento alle condizioni economiche e discriminazioni di qualsiasi natura in relazione all’ammissione degli associati o prevedono il diritto di trasferimento, a qualsiasi titolo, della quota associativa o che collegano, in qualsiasi forma, la partecipazione sociale alla titolarità di azioni o quote di natura patrimoniale. \n\tLa stessa legge 383/2000 stabilisce che a livello nazionale (non quindi su base regionale e provinciale come avviene per il volontariato) si istituisca un Registro nazionale delle associazioni di promozione sociale, registro istituito con Decreto del Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali del 14 novembre 2001 n. 471.\n" } ]
174
[ { "from": "human", "value": "Ho costituito un'Associazione di Promozione Sociale. Chi posso assumere? Anche i soci?" }, { "from": "gpt", "value": "L’articolo 18 della legge 7 dicembre 2000, n. 383 stabilisce che le associazioni di promozione sociale si avvalgono prevalentemente delle attività prestate in forma volontaria, libera e gratuita dai propri associati per il perseguimento dei fini istituzionali.\n\tLe associazioni possono, inoltre, in caso di particolare necessità, assumere lavoratori dipendenti o avvalersi di prestazioni di lavoro autonomo, anche ricorrendo a propri associati.\n\tPer poter espletare le attività istituzionali, i lavoratori che facciano parte di associazioni iscritte nei registri hanno diritto di usufruire delle forme di flessibilità dell’orario di lavoro o delle turnazioni previste dai contratti o dagli accordi collettivi, compatibilmente con l’organizzazione aziendale.\n\tQuesta legge istituisce un modello diverso da quello previsto in materia di associazioni di volontariato. Per le associazioni di promozione sociale, infatti, la qualifica di socio può essere compatibile con la percezione di una retribuzione da parte dell’associazione.\n\tAnche soggetti che non partecipano all’associazione in qualità di soci possono prestare la loro attività professionale secondo forme contrattuali tipiche come, ad esempio il rapporto di lavoro dipendente, o ad esso assimilato, il rapporto di lavoro a progetto, il rapporto di prestazione d’opera professionale, il rapporto di prestazione d’opera occasionale.\n\t \n" } ]
175
[ { "from": "human", "value": "Lavoro nel settore non profit e vorrei costituire un'Associazione di Promozione Sociale. Quali sono i requisiti e la procedura di iscrizione al Registro Nazionale?" }, { "from": "gpt", "value": "Troverà tutte le indicazioni utili al suo caso nella Guida all'iscrizione disponibile sulla pagina del sito internet del Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali dedicata al Registro Nazionale delle associazioni di promozione sociale.\n\tLa richiesta di iscrizione, comprensiva della documentazione, deve essere inoltrata tassativamente a mezzo raccomandata a.r. al:\n\tMinistero del lavoro e delle politiche sociali\n\tDirezione Generale per il volontariato, l’associazionismo e le formazioni sociali – Divisione II\n\tVia Fornovo, 8 – 00192 Roma.  \n\tNormativa di riferimento:Legge 7 dicembre 2000, n. 383Decreto del Ministero del lavoro e delle politiche sociali 14 novembre 2001 n. 471\n\t \n" } ]
176
[ { "from": "human", "value": "E’ possibile far subentrare un datore di lavoro ad un altro nel caso in cui questi, dopo aver fatto richiesta di assunzione, nelle more del rilascio del nulla osta, non sia più interessato ad assumere?" }, { "from": "gpt", "value": "Non è consentito il subentro di un datore di lavoro ad un altro nelle more del rilascio del nulla osta e comunque prima dell’ingresso dello straniero in Italia. Pertanto, ove il datore di lavoro non sia più interessato all’assunzione, la procedura si arresta ed il nulla osta al lavoro eventualmente già rilasciato e non ancora utilizzato, viene revocato. Tuttavia, il Ministero dell'Interno, con circolare n. 2570 del 07.07.2006 ha precisato che, nei soli casi di decesso del datore di lavoro o cessazione dell’azienda, è consentito il subentro nell’assunzione da parte di un familiare del defunto - se si tratta di lavoro domestico - o da parte della nuova azienda che abbia rilevato quella cessata, qualora questi ultimi soggetti siano in possesso di tutti i requisiti di legge necessari e manifestino l'effettiva volontà di avvalersi di tale facoltà. \nA tale scopo, il nuovo datore di lavoro dovrà presentare allo Sportello unico competente una specifica richiesta facendo riferimento all'istanza a suo tempo presentata, indicandone gli estremi, e seguendo, quindi la successiva procedura prevista per l'assunzione del cittadino straniero.\n" } ]
177
[ { "from": "human", "value": "E’ possibile richiedere la correzione di errori riscontrati in atti catastali e imputabili all’ufficio?" }, { "from": "gpt", "value": "E’ possibile richiedere con istanza di parte in carta semplice indirizzata all’Ufficio provinciale Territorio competente la correzione di errori  imputabili all’ufficio riscontrati in atti catastali.\n\tLa parte interessata  dovrà indicare nell’istanza la situazione riscontrata e gli estremi dell’atto (tipo di atto, n° di protocollo ed anno, comune interessato) che ha generato l’errore.\nPer maggiori informazioni consultare il sito dell'Agenzia dell'Entrate.\n" } ]
178
[ { "from": "human", "value": "E' obbligatorio presentare denuncia di nuova costruzione e di variazione urbana?" }, { "from": "gpt", "value": "A seguito di variazioni nello stato di immobili urbani (fusione di più immobili, frazionamento in più immobili, cambio di destinazione, ecc.), o costituzione di nuovi immobili avvenuta per edificazione di costruzione urbana, è fatto obbligo ai possessori degli immobili di presentare denuncia in catasto.\nLa denuncia deve essere predisposta a firma di un tecnico abilitato alla redazione degli elaborati tecnici occorrenti.\nPer maggiori informazioni consultare il sito dell'Agenzia delle Entrate.\n" } ]
179
[ { "from": "human", "value": "Quale è la corretta procedura per presentare proposizione di ricorso avverso gli atti catastali?" }, { "from": "gpt", "value": "Nei casi in cui il contribuente è convinto della illegittimità o erroneità dell’atto notificato dall’ufficio può, in prima istanza, presentare ricorso dinanzi alla commissione tributaria provinciale, competente per territorio entro 60 giorni dalla data di notifica.\nPer maggiori informazioni consultare il sito dell'Agenzia delle Entrate.\n" } ]
180
[ { "from": "human", "value": "Vorrei sapere quali sono le attività sottoposte alla normativa antincendio.\n\t " }, { "from": "gpt", "value": "Le attività sottoposte alla normativa antincendi sono quelle comprese nella Tabella delle Attività soggette (Decreto Ministeriale 16 febbraio 1982 modificata dal Decreto Ministeriale 27 marzo 1985 e dal Decreto Ministeriale 30 ottobre 1986).\n\t \n" } ]
181
[ { "from": "human", "value": "Dove è possibile trovare informazioni sulle attività sportive svolte dai disabili?" }, { "from": "gpt", "value": "Il portale del Comitato Italiano Paralimpico segnala tutte le novità riguardanti le attività sportive per le persone con disabilità.\n\tIl Comitato Italiano Paralimpico è l'Ente deputato a riconoscere e coordinare le Federazioni Sportive Paralimpiche che organizzano l'attività sportiva per le persone disabili sul territorio nazionale.Tra i compiti istituzionali del Comitato vi è, oltre alla preparazione delle squadre agonistiche in vista dei Giochi Paralimpici, la promozione a tutti i livelli della pratica sportiva delle persone disabili.\n" } ]
182
[ { "from": "human", "value": "Come è possibile trovare su internet un atto pubblicato a seguito di notifica per pubblici proclami?" }, { "from": "gpt", "value": "E' possibile consultare gratuitamente il sito della Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana, cercando il numero della G.U. d'interesse. Il Decreto Legislativo 7 marzo 2005 n. 82 \"Codice dell'Amministrazione digitale\", considera le pubblicazioni contenute su supporti informatici valide e rilevanti a tutti gli effetti di legge in quanto la riproduzione è effettuata in modo tale da garantire la conformità dei documenti agli atti originali. La Gazzetta Ufficiale Telematica, distribuita in formato elettronico attraverso il sito www.gazzettaufficiale.it, ne attesta l'autenticità. E' possibile richiedere l'abbonamento alla Gazzetta Ufficiale in formato cartaceo, ricevendo a pagamento presso il proprio recapito tutti i fascicoli pubblicati nelle Serie prescelte.\n\tNella sottoscrizione sono compresi i supplementi ordinari, nei quali vengono pubblicati quei provvedimenti che eccedono la normale dimensione del fascicolo semplice (36 - 48 pagine).\n\tGli abbonamenti sono annuali o semestrali e decorrono dalla registrazione dell'avvenuto pagamento per 365 o 183 giorni. Per la sottoscrizione di un nuovo abbonamento alla GAZZETTA UFFICIALE CARTACEA è sufficiente recarsi sul sito www.gazzettaufficiale.it, cliccando sulla voce \"abbonamenti\", scegliere il tipo di abbonamento tra quelli offerti nel listino, compilare il modulo di adesione ed inviarlo come indicato nel modulo stesso insieme alla copia del versamento eseguito secondo le modalità di pagamento previste.\n\t \n \n \n \n \n \n" } ]
183
[ { "from": "human", "value": "Quali sono gli ausili forniti gratuitamente dal Servizio sanitario nazionale ai disabili visivi?" }, { "from": "gpt", "value": "L’elenco degli ausili per la disabilità visiva è contenuto nel Nomenclatore tariffario protesi, come stabilito dal Decreto ministeriale 27 agosto 1999 n. 332 che individua le prestazioni di assistenza protesica e ne definisce le modalita' di erogazione.\n" } ]
184
[ { "from": "human", "value": "Quale normativa regola la fornitura di ausili da parte del Servizio Sanitario Nazionale?\n\t " }, { "from": "gpt", "value": "Il Decreto Ministeriale n. 332 del 1999 individua gli aventi diritto alla fornitura di ausili, protesi e ortesi a carico del Servizio Sanitario Nazionale secondo un procedimento analiticamente disciplinato.\nTale procedura si articola in: prescrizione da parte del medico specialista del SSN competente per la patologia o la menomazione;  autorizzazione alla fornitura da parte dell'ASL territorialmente competente;  fornitura da parte dell'ASL e collaudo.\n" } ]
185
[ { "from": "human", "value": "Cosa significa autenticare la foto e qual è la normativa di riferimento?" }, { "from": "gpt", "value": "L'autenticazione della fotografia consiste nell'attestazione da parte di un pubblico Ufficiale che la fotografia è quella della persona interessata. \nE' l'art. 34 (Legalizzazione di fotografie) del Decreto del Presidente della Repubblica 28 dicembre 2000, n. 445 a prevedere che alla legalizzazione delle fotografie necessarie al rilascio di documenti personali debba provvedere, a richiesta dell'interessato, l'ufficio ricevente.\nLa necessità di esibizione di foto autenticata da parte dei cittadini deve essere esplicitamente prevista per legge e il ricorso agli uffici comunali e' possibile solo quando la foto debba essere prodotta ad una pubblica amministrazione. Rimangono quindi esclusi i rapporti con uffici privati.\nLe fotografie per il rilascio dei documenti personali sono, dunque, autenticate direttamente dall'ufficio competente a rilasciare il documento richiesto (ad es. le fotografie per il passaporto possono essere direttamente autenticate dalla Questura); in alternativa possono essere autenticate  presso gli sportelli dell'Ufficio Anagrafe deli Comuni, presentandosi personalmente (se l'interessato è minore di 15 anni deve essere accompagnato da un genitore) con la foto da autenticare ed un documento d'identità valido.\nLa legalizzazione delle fotografie prescritte per il rilascio dei documenti personali non è soggetta all'obbligo del pagamento dell'imposta di bollo.\nUna Circolare (MIACEL n. 3/95) del Ministero dell'Interno ha stabilito che non è consentito autenticare fotografie per uso privato come iscrizioni a circoli, associazioni sportive, banche, palestre, ecc.\nPer approfondimenti: Ministero dell'Interno\n" } ]
186
[ { "from": "human", "value": "La firma apposta sulla domanda per la partecipazione ad un concorso pubblico deve essere autenticata?" }, { "from": "gpt", "value": "No, il Decreto del Presidente della Repubblica 28 dicembre 2000, n. 445 (Testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia di documentazione amministrativa) all'articolo 39 (Domande per la partecipazione a concorsi pubblici) chiarisce che non sono soggette ad autenticazione di firma le domande di partecipazione a:\n" } ]
187
[ { "from": "human", "value": "Le pubbliche amministrazioni verificano le dichiarazioni oggetto delle dichiarazioni sostitutive di certificazione e dell'atto di notorietà?" }, { "from": "gpt", "value": "Il Decreto del Presidente della Repubblica 28 dicembre 2000, n. 445 (Testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia di documentazione amministrativa) prevede che le pubbliche amministrazioni si adoperino per effettuare controlli ed accertamenti.\nIn particolare, l'articolo 71 (Modalità dei controlli) del già citato decreto stabilisce che le  amministrazioni sono tenute ad effettuare idonei controlli, anche a campione, e in tutti i casi in cui sorgono fondati dubbi, sulla veridicità delle dichiarazioni sostitutive di cui agli articoli 46 e 47 dello stesso decreto.\nPA procedente\nI controlli relativi alle dichiarazioni sostitutive di certificazione sono effettuati dalla PA procedente, secondo le modalità previste dall'articolo 43 (Accertamenti d'Ufficio), consultando direttamente gli archivi dell'amministrazione certificante, ovvero richiedendo alla medesima, anche attraverso strumenti informatici o telematici, conferma scritta della  corrispondenza  di  quanto  dichiarato  con  le risultanze dei registri da questa custoditi. Se le dichiarazioni di cui agli articoli 46 e 47 presentano delle irregolarità o delle omissioni rilevabili d'ufficio, ma non costituenti falsità, il funzionario competente a ricevere la documentazione informa l'interessato dell'irregolarità perchè provveda alla regolarizzazione o al completamento della dichiarazione; in mancanza il procedimento non ha seguito.\nPA certificante\nSe il controllo si riferisce a dichiarazioni sostitutive presentate ai privati, che vi consentono, l'amministrazione competente per il rilascio della relativa certificazione, previa definizione di appositi accordi, è tenuta a fornire, su richiesta del soggetto privato corredata dal consenso del dichiarante, conferma scritta, anche attraverso l'uso di strumenti informatici o telematici, della corrispondenza di quanto dichiarato con le risultanze dei dati da essa custoditi.\nLa stessa norma (art. 72 - Responsabilità in materia di accertamento d'ufficio e di esecuzione dei controlli) stabilisce anche che per favorire l'accertamento d'ufficio e consentire le varie attività di controllo sopra descritte, le amministrazioni certificanti devono individuare un ufficio responsabile per tutte le attività volte a gestire, garantire e verificare la trasmissione dei dati o l'accesso diretto agli stessi da parte delle amministrazioni procedenti. Le stesse PA per il tramite dell'ufficio  individuato devono rendere  note (con pubblicazione sul proprio sito istituzionale), le  misure organizzative  adottate per l'efficiente, efficace e tempestiva acquisizione d'ufficio dei dati e per l'effettuazione  dei controlli medesimi, nonchèle modalità per la loro esecuzione.\n\tSe entro 30 giorni da una richiesta di controllo una PA non risponde, ciò costituisce violazione dei doveri d'ufficio e la mancata risposta alla richiesta viene presa in considerazione ai fini della  misurazione  e  della valutazione della performance individuale dei responsabili dell'omissione.\n\t \n" } ]
188
[ { "from": "human", "value": "Le informazioni contenute nelle \"dichiarazioni sostitutive\" devono essere acquisite d'ufficio dalle pubbliche amministrazioni?" }, { "from": "gpt", "value": "Secondo quanto disposto dall'articolo 43, comma 1, del Decreto del Presidente della Repubblica 28 dicembre 2000, n. 445 (Testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia di documentazione amministrativa), così come modificato dall'art. 15 della Legge 12 novembre 2011, n. 183, le Pubbliche Amministrazioni e  i  gestori  di  pubblici servizi sono tenuti ad acquisire d'ufficio  le  informazioni  oggetto delle dichiarazioni sostitutive di cui agli articoli 46 e 47 del già citato decreto, nonche' tutti i dati e i documenti che  siano  in  possesso  delle  pubbliche amministrazioni, previa indicazione, da parte dell'interessato, degli elementi indispensabili per il reperimento delle informazioni  o  dei dati richiesti, ovvero  ad  accettare  la  dichiarazione  sostitutiva prodotta dall'interessato.\nPer quanto attiene le informazioni oggetto delle dichiarazioni sostitutive, si rimanda alla consultazione del Decreto del Presidente della Repubblica 28 dicembre 2000, n. 445.\n" } ]
189
[ { "from": "human", "value": "Sono previsti controlli da parte delle pubbliche amministrazioni sulla veridicità del contenuto delle dichiarazioni sostitutive?\n " }, { "from": "gpt", "value": "Il sistema dei controlli sulle dichiarazioni sostitutive presentate alla Pubblica Amministrazione o ai privati è disciplinato dall'articolo 71 del Decreto del Presidente della Repubblica 28 dicembre 2000, n. 445  (Testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia di documentazione amministrativa) che dispone:\n\t \nModalità dei controlli\nLe amministrazioni procedenti sono tenute ad effettuare idonei controlli, anche a campione, e in tutti i casi in cui sorgono fondati dubbi, sulla veridicità delle dichiarazioni sostitutive di cui agli articoli 46 e 47 del già citato decreto.\nI controlli riguardanti le dichiarazioni sostitutive di certificazione sono effettuati dall'amministrazione procedente con le modalità, di cui all'articolo 43 dello stesso decreto, consultando direttamente gli archivi dell'amministrazione certificante ovvero richiedendo alla medesima, anche attraverso strumenti informatici o telematici, conferma scritta della corrispondenza di quanto dichiarato con le risultanze dei registri da questa custoditi. \nQualora le dichiarazioni di cui sopra presentino delle irregolarità o delle omissioni rilevabili d'ufficio, non costituenti falsità, il funzionario competente a ricevere la documentazione da' notizia all'interessato di tale irregolarità. Questi è tenuto alla regolarizzazione o al completamento della dichiarazione; in mancanza il procedimento non ha seguito. Qualora il controllo riguardi dichiarazioni sostitutive presentate ai privati, che vi consentono, l'amministrazione competente per il rilascio della relativa certificazione, previa definizione di appositi accordi, è tenuta a fornire, su richiesta del soggetto privato corredata dal consenso del dichiarante, conferma scritta, anche attraverso l'uso di strumenti informatici o telematici, della corrispondenza di quanto dichiarato con le risultanze dei dati da essa custoditi.\n" } ]
190
[ { "from": "human", "value": "Cosa è la dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà?" }, { "from": "gpt", "value": "La dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà è una misura di semplificazione costituita   da una dichiarazione resa e sottoscritta alla PA dal cittadino interessato sotto la propria responsabilità  e che  concerne:\n" } ]
191
[ { "from": "human", "value": "Quali sono le conseguenze che derivano dall'illecito utilizzo delle autocertificazioni?" }, { "from": "gpt", "value": "Qualora, a seguito di \"idonei controlli, anche a campione,\" di cui agli artt. 71 e 72 del Decreto del Presidente della Repubblica 28 dicembre 2000, n. 445 (Testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia di documentazione amministrativa), sulla veridicità delle dichiarazioni sostitutive emergano falsità, scattano le conseguenze, civili e penali, a carico dell'autore delle falsità stesse.\nConseguenze Civili\nLe conseguenze di ambito civile che derivano dall'illecito utilizzo delle autocertificazioni sono disciplinate dall'articolo 75 - Decadenza dai benefici - del già citato decreto, che prevede: \"fermo  restando  quanto  previsto dall'articolo 76, qualora dal controllo emerga la non veridicità del contenuto  della  dichiarazione, il  dichiarante decade dai benefici eventualmente conseguenti al provvedimento emanato sulla base della dichiarazione non veritiera\".\nConseguenze Penali\nL'articolo 76  - Norme Penali - del già citato decreto individua quali sono le fattispecie di comportamenti illeciti in ambito di utilizzo delle autocertificazioni che configurano reati previsti e puniti dal Codice Penale e delle leggi speciali in materia. L'illecito è  riferibile a chiunque rilascia dichiarazioni mendaci, forma atti falsi o ne fa uso nei casi previsti dallo stesso decreto. La stessa norma chiarisce che l'esibizione di un atto contenente dati non più rispondenti a verità equivale ad uso di atto falso e che se  i  reati sopra indicati sono commessi per ottenere  la  nomina  ad  un  pubblico  ufficio  o  l'autorizzazione all'esercizio  di  una  professione o arte, il giudice, nei casi piu' gravi, può applicare l'interdizione temporanea dai pubblici uffici o dalla professione e arte.\n" } ]
192
[ { "from": "human", "value": "Quale norma regola l'autocertificazione?" }, { "from": "gpt", "value": "L'autocertificazione, cioè la dichiarazione che sostituisce la produzione di certificati nei rapporti con la pubblica amministrazione, ma anche con i gestori di servizi pubblici e con i privati che vi consentono, è regolata dal Decreto del Presidente della Repubblica 28 dicembre 2000, n. 445 (Testo Unico delle disposizioni legislative e regolamenti in materia di documentazione amministrativa) e rappresenta la possibilità per il cittadino che le stesse notizie/informazioni già presenti in un registro pubblico vengano acquisite d'ufficio dalla pubblica amministrazione procedente.\nIl sopra citato decreto, in particolare al Capo III, Sezione V - Norme in materia di dichiarazioni sostitutive - definisce e determina l'utilizzo dello strumento dell'autocertificazione.\nSi vedano nello specifico:\n" } ]
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[ { "from": "human", "value": "Gli immigrati possono utilizzare le dichiarazioni sostitutive anche per i procedimenti disciplinati dal Testo Unico Immigrazione (D.lgs. 286/98) e dal relativo regolamento di attuazione (D.P.R. 394/99)?" }, { "from": "gpt", "value": "No, come chiarito dall'articolo 3 comma 3 del Decreto Legge 30 dicembre 2013, n. 150, solo a partire da luglio 2014 la materia della certificazione relativa alla \"disciplina dell'immigrazione e della condizione dello straniero\" ricadrà nel campo di applicazione del Decreto del Presidente della Repubblica 28 dicembre 2000, n. 445 (Testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia di documentazione amministrativa) e pertanto sarà possibile utilizzare le dichiarazioni sostitutive anche per i procedimenti disciplinati dal Decreto Legislativo 25 luglio 1998, n. 286, cosiddetto Testo Unico Immigrazione, e dal Decreto del Presidente della Repubblica 31 agosto 1999, n.394, ovvero il relativo regolamento di attuazione.\nInfatti, a seguito del combinato disposto del D. L. 150/2013, Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 26 giugno 2013, della Circolare del Ministero dell'Interno 22412 del 3 luglio 2013, della Legge 24 dicembre 2012, n. 228 cosidetta Legge di stabilità 2012, del Decreto-legge 9 febbraio 2012, n. 5, convertito con modificazioni con la Legge 4 aprile 2012, n. 35, entreranno in vigore solo a luglio 2014 le norme che prevedono la soppressione all'articolo 3, comma 2, del D.P.R. 445/2000 (Testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia di documentazione amministrativa) delle parole \"fatte salve le speciali disposizioni contenute nelle leggi e nei regolamenti concernenti la disciplina  dell'immigrazione  e  la condizione dello straniero\" e le norme che prevedono la soppressione all'articolo 2, comma 1, del D.P.R. 394/1999 (ovvero il regolamento di attuazione del D. Lgs. 286/1998 cosiddetto Testo Unico Immigrazione) delle parole \"fatte salve  le  disposizioni del testo unico o del presente regolamento che prevedono l'esibizione o la produzione di specifici documenti\".\nQuindi fino al 30/06/2014, i cittadini stranieri regolarmente soggiornanti in Italia potranno autocertificare solo stati, fatti e qualità personali certificabili o attestabili da parte di soggetti pubblici o privati italiani, e comunque non nei casi (ad es. istanze relativi a permessi di soggiorno e ricongiungimenti familiari) in cui l'esibizione o la produzione di specifici documenti derivi da disposizioni del D. Lgs. 286/1998, cosiddetto Testo Unico Immigrazione, o del D.P.R. 394/1999, il relativo regolamento di attuazione, come ai sensi dell'art. 40 comma 2 del D.P.R. 445/2000 (Testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia di documentazione amministrativa).\nA partire da luglio 2014 invece i cittadini stranieri saranno equiparati agli italiani riguardo alla possibilita' di ricorrere a dichiarazioni sostitutive nei rapporti con la Pubblica Amministrazione: pertanto gli immigrati potranno produrre le autocertificazioni e sarà l'amministrazione ad acquisire d'ufficio la prescritta documentazione in materia di immigrazione. Ad ogni modo, le dichiarazioni sostitutive di cui agli artt. 46 e 47 del D.P.R. 445/2000 possono essere utilizzate limitatamente agli stati, fatti e qualità personali certificabili o attestabili da soggetti pubblici in Italia.\n" } ]
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[ { "from": "human", "value": "E' possibile conoscere quante auto, e di che tipo, ha in dotazione una pubblica amministrazione?" }, { "from": "gpt", "value": "Si può conoscere il numero delle auto possedute da un ente pubblico (Enti Locali, Enti Centrali, Ministeri, Agenzie, Asl....) consultando le informazioni disponibili sul sito internet Censimento Auto PA  ed accedendo alla Banca Dati Pubblica del Censimento permanente delle auto di servizio della pubblica amministrazione.\nIl monitoraggio\nCon apposita normativa sulla stabilizzazione finanziaria ed in particolare con il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri (D.P.C.M. approvato il 3 agosto 2011 - Utilizzo delle autovetture di servizio e di rappresentanza da parte delle pubbliche amministrazioni), è stato disciplinato l'uso delle autovetture nella Pubblica Amministrazione, oltre che prevedendo una drastica limitazione del numero di assegnatari aventi diritto all'uso della autovettura di servizio in via esclusiva e non esclusiva, anche istituendo un censimento permanente (art. 5), rendendo obbligatoria, per le PA, la comunicazione in via telematica dell'elenco delle autovetture a qualunque titolo possedute e utilizzate, anche se fornite da altre amministrazioni pubbliche, specificandone le modalità di utilizzo.\nLa Banca Dati\nLe informazioni raccolte, tramite specifico questionario predisposto, riguardano: \n" } ]
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[ { "from": "human", "value": "A chi bisogna rivolgersi per tutelare un minore da alcune trasmissioni televisive?" }, { "from": "gpt", "value": "L'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, assicura la tutela dei minori nelle trasmissioni radiotelevisive e in generale il monitoraggio delle trasmissioni televisive, secondo quanto stabilito dall’articolo 1, comma 6 lett. b) n.6 della Legge 31 luglio 1997, n. 249 (Istituzione dell'Autorita' per le garanzie nelle comunicazioni e norme sui sistemi delle telecomunicazioni e radiotelevisivo).\nLe modalità operative del monitoraggio dell’Autorità sono le seguenti:\n" } ]
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[ { "from": "human", "value": "Dovendo avviare un'attività commerciale su area privata ho necessità di sapere quali sono i limiti della superficie di vendita per qualificare l'attività come esercizio di vicinato o media struttura." }, { "from": "gpt", "value": "In base all'art. 4 del Decreto Legge 31 marzo 1998, n. 114 vi sono delle differenze nella qualificazione degli esercizi di vicinato e delle medie strutture di vendita in base alle dimensioni del Comune:\n- Gli esercizi di vicinato sono quelli aventi superficie di vendita non superiore a 150 mq. nei  comuni con popolazione residente inferiore a 10.000  abitanti e non superiore  a 250  mq. nei  comuni con  popolazione residente superiore a 10.000 abitanti;\n- Le medie strutture di vendita riguardano gli esercizi aventi superficie superiore ai limiti stabiliti per gli esercizi di vicinato e fino a 1.500 mq nei comuni con popolazione residente  inferiore a 10.000 abitanti e a 2.500 mq. nei comuni con popolazione residente superiore a 10.000 abitanti.\n" } ]
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[ { "from": "human", "value": "Quali sono i sistemi di sicurezza da adottare per trasportare i bambini in automobile?" }, { "from": "gpt", "value": "Con l'entrata in vigore, dal 14 aprile 2006, del Decreto Legislativo 13 marzo 2006 n. 150, è stato modificato l'art. 172 del Codice della Strada: \"Uso delle cinture di sicurezza e dei sistemi di ritenuta per bambini\".\nI dispositivi utilizzabili sono di due tipi: seggiolini e adattatori. I dispositivi di ritenuta sono obbligatori dalla nascita fino al raggiungimento di 36 chili di peso: fino a 18 kg si possono usare solo i seggiolini, oltre questo peso si possono utilizzare anche gli adattatori. Quest'ultimi sono dei piccoli sedili che, sollevando il bambino, permettono di usare le cinture di sicurezza dell'auto che però vanno passate sotto le alette poste ai lati, in senso longitudinale al torace.\nInoltre, bisogna tener presente che:\n" } ]
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[ { "from": "human", "value": "Dove trovo informazioni sui bandi di gara nel settore dei beni culturali?" }, { "from": "gpt", "value": "Sul sito del Ministero per i Beni e le Attività culturali è possibile visionare i bandi di gara pubblicati presso l'amministrazione centrale e le sedi periferiche del Ministero in tutta Italia.\n\tPer dettagli collegarsi alla pagina Bandi non ancora scaduti o non ancora assegnati del sito del Ministero.\n" } ]
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[ { "from": "human", "value": "Un invalido grave che risiede in un appartamento di proprietà sito in un condominio può installare un servoscala per raggiungere l'ascensore? Quale procedura occorre seguire?" }, { "from": "gpt", "value": "La Legge 9 gennaio 1989, n. 13 detta le disposizioni per favorire il superamento e l'eliminazione delle barriere architettoniche negli edifici privati; secondo quanto stabilito dall'art. 2 della stessa legge è possibile richiedere all'assemblea condominiale la deliberazione sulla richiesta di installazione del bene volto al superamento della barriera architettonica. Il portatore di handicap deve avanzare richiesta scritta all'assemblea condominiale, la cui deliberazione è approvata in prima o in seconda convocazione, con le maggioranze previste dall'art. 1136, secondo e terzo comma del codice civile.\nNel caso in cui il condominio rifiuti di assumere o non assuma, entro tre mesi dalla richiesta fatta per iscritto, le deliberazioni, i portatori di handicap o chi ne esercita la tutela o la potesta' possono  installare, a proprie spese, servoscala nonche' strutture mobili e facilmente rimovibili e possono  anche  modificare l'ampiezza  delle  porte  d'accesso, al fine di rendere piu' agevole l'accesso agli edifici, agli ascensori e alle rampe dei garages.\n" } ]
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[ { "from": "human", "value": "Dove si possono trovare informazioni relative a dazi, imposte e tariffe applicabili nei diversi Paesi del mondo?" }, { "from": "gpt", "value": "La Banca Dati sulle barriere commerciali (in lingua inglese) è un servizio offerto dalla Direzione Generale Commercio della Commissione europea che permette di conoscere informazioni su dazi, imposte e tariffe in tutti i Paesi del mondo.\n \n" } ]