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18.6
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290
ma io mi ero fatta l'illusione che, per mio mezzo, un barlume di vita potesse inalbarti il bujo in cui sei caduto, e la mia voce, che pure è grossa,
E Bòmbolo prendeva il denaro, cinquecento, mille, duemila lire, a seconda del numero delle bestie sequestrate, e questo denaro ogni settimana, il sabato sera,
Era- Travaglino, quantunque fusse di vacche custode, uomo più tosto astuto che grosso. E vedendo i portamenti della donna, che dimostra- vano il lei lascivo amore,
della Fabbrica di. di Murano, credo: mandato per restaurare un mosaico di non so più qual chiesa di Perugia. Ciò. ciò. Ciò. Un mascalzone, che s'ubriacava tutti i santi giorni, e. e la picchiava
Gigino Balestra all'ora che avevamo fissato, cioè alle dieci, era sulla porta del negozio e mi fece l'occhiolino come per dire che aspettassi un poco prima di entrare. Infatti fece una giratina in su e in giù e finalmente mi fece cenno, di passare.
la donatrice d'amore dei porti, la cariatide dei cieli di ventura. Sui suoi divini ginocchi, sulla sua forma pallida come un sogno uscito dagli innumerevoli sogni dell'ombra, tra le innumerevoli luci fallaci,
egli apriva fino alle orecchie ad ansa la bocca sdentata a un riso di soddisfazione, poi infilava i calzoni, che avevano piú d'una finestra aperta sulle natiche e sui ginocchi;
Ecco, noialtre ci affezioniamo ai nostri malati così da volerceli tenere assai tempo con noi. Ogni malato guarito si porta un po' del nostro dispiacere.--Immagina! Le volevo tirare un cuscino.
e davanti alla bottega di Pizzuto c'era folla come quando casca un asino sotto il carico, e tutti si affollano a vedere cos'è stato, talché anche le donnicciuole guar- davano da lontano colla bocca aperta senza osare d'ac- costarsi. — Io
dove non stette molto tempo che fe'della città conquisto; e Tebaldo, con torte funi i piedi e le mani strettamente legate, in Inghil- terra fu prigione condotto.
Possibile? - interruppe il mesto padre. - E come può d'un gufo l'artiglio sollevar d'un corpo umano il grave pondo? in questo caso il bimbo strappato all'uccellaccio avria le penne. -
e del tutto lo spogliorono; e credendo dargli morte, nel fiume lo gettorono, e per mercè di questi gentil' uomini, fu da morte campato.
In quel momento un cupo rimbombo si ripercosse entro la immensa cupola facendo vibrare le vetrate. È un tuono questo disse il capitano del Centauro, la cui fronte si era oscurata. Che questa volta ci piombino addosso tutte le disgrazie?
Ma tu prendi a diletto i dolor' miei: ella non già, perché non son piú duri, e 'l colpo è di saetta, et non di spiedo.
E il riso dei suoi occhi non sarebbe andato a finire in lagrime amare, là, nella città grande, lontana dai sassi che l'avevano vista nascere e la conoscevano, se il suo nonno non fosse morto all'ospedale,
E se que' primi antichi Romani fossero stati sì negligenti in coltivare la latina quando a pullular cominciò, per certo in sì poco tempo non sarebbe divenuta sì grande;
Non potendo il giovane far più resistenza al- l' ardente amore, anzi bestiai furore, e ramaricandosi di esser refutato da colei che più che la vita sua amava,
Non volle dire che, cosí ben conservato, quell'uccello gli pareva di buon augurio e, per la sua antichità, gli dava un certo conforto, ogni qual volta lo guardava.
Si verrete tra' religiosi, sarò da loro lontana, perciò che con bastoni e con gallozze mi scacciano di modo ch'io non ho finora a- bitazione, dove mi possa fermare;
e più vorrebbe, per guadagnarsi anche lei, di fronte alla propria coscienza, il diritto di goder dopo, senz'alcun rimorso.
dove in breve spazio di tempo se ne morì. E così miseramente finì messer Erminione la sua rab- biosa gelosia, e la giovane da ignominiosa morte si disviluppò.
E allora può intervenire un nuovo personaggio; quel tale, per esempio, che ho conosciuto in quel tal luogo, quella tal sera. Cerco di ogni più piccolo avvenimento le conseguenze immediate;
Al tonfo che io feci si volse Galatea, e mise un grido di spavento. Ma il grido non poteva far niente al caso mio. Piuttosto poteva giovare il consiglio che ella mi gittò, in mezzo ai latrati di Buci. --Nuoti verso l'argine; non si lasci trascinare dal filo della corrente.--
Al rumore, alle grida che si udivano da lontano, tutto il paese fu in piedi subito, e la caccia incominciò. La vecchia fu raggiunta all'argine del fossatello, barcollando sulle gambe stecchite.
E la pena dell'uno era uguale a quella dell'altra: e la pena di entrambi era la stessa di tutto quel popolo che ricordava come il servo un passato di tenebre
Piglia un bel tocco di creta, schiaffalo su un cavalletto e comincia alla brava un bozzettuccio di me così sdrajato.
per sé, unicamente per sé, per sentire ancora, dentro di sé, più che mai soffuso dell'antica malinconia, il lontano azzurro della sua povera favola segreta,
Noi siamo per la libertà in tutto e per tutti, ma non rinunziamo all'ufficio di dare un consiglio, quando ci sembri utile il farlo. Io, le parlerò schiettamente,
La signora Wilson madre non può sgradire un divertimento della sua patria d'adozione. La signora segretaria comunale non lo conosce ancora da vicino; sarà felice di essere ai primi posti, per assistere ad una delle tante inezie della moda.
e da grandissimo dolor confuso, vedendo la moglie in sua presenza esser baciata dal monaco, non poteva in- ghiottire il boccone che tolse, quantunque picciolo, né mandarlo fuori.
Certe mossettine di capo aveva poi, aggraziate, e un muover di palpebre pieno di filosofica indulgenza su quegli occhietti chiari, ingenui e acquosi, che tutti a guardarlo non sapevano che pensarne.
Bene, ma bisogna cacciarlo via, disse il Re con voce autorevole, e chiamò la Regina che passava colà in quel momento, Cara mia! Vorrei che quel gatto fosse cacciato via!
E questi sono li adulatori, delli quali le corti sono piene; perché li uomini si compiacciono tanto nelle cose loro proprie et in modo vi si ingannono, che con difficultà si difendano da questa peste;
Se per aventura lo Signor venisse a saperlo, che sarebbe di voi? Certo voi incorreste in pericolo di morte.
Quando la commedia del giorno è finita e l'attore si trova solo nel suo camerino, dove non ha più da ingannare nessuno, spoglia le vesti e gitta gli arnesi della sua parte, incominciando da quei mustacchi neri
Non è morto nessuno! — gridò a sua volta il Furri. — Le ripeto che la lettera non è per lei, e non mi faccia perdere la pazienza con codeste follie.
ed entrarono in un salotto abbastanza ampio, illuminato da due finestre larghe e alte fino al soffitto, che permettevano all'aria di entrare liberamente. Era ammobiliato con semplicità, non esente da una certa eleganza.
Aver potuto scoprire in sé, nei silenzii infiniti della sua anima, un brulichio così vivo di sentimenti, non come una ricchezza propriamente sua, ma del mondo come ella lo avrebbe dato a godere a una creaturina sua;
Tra Rosario e Lisa, — propose Mauro. Lisa si ri- bellò: — Noi tre donne ce ne staremo in disparte. Don Diego prese posto tra Rosario e Nicola.
occhi amorosi della natura, che si rivolgono al cielo. E d'una ninfa ha la persona, snella ad un tempo e robusta; d'una ninfa il portamento altero e i movimenti non senza eleganza impetuosi;
Il capitano del Centauro accostò con precauzione la nave ad una delle quattro scale di ferro che conducevano sulla cima della scintillante cupola, invitando i viaggiatori a seguirlo. Qui sono conosciuto disse. Non avete da temere.
Tranne un lampadino votivo su una mensoletta da- vanti a un antico Crocifisso d'avorio, nessun lume arde- va nella camera dell'inferma arredata con squisita sem- plicità e rara gentilezza.
--Che diamine gli è saltato, di fare il ritratto alla figlia del maestro?--chiese Cristofano Granacci. --Oh bella!--esclamò il Chiacchiera.--E stenti tanto a capirla? Ne sarà innamorato. È così naturale che un giovanotto s'innamori d'una bella ragazza!
Et tutti voi ch'Amor laudate in rima, al buon testor de gli amorosi detti rendete honor, ch'era smarrito in prima:
Arriva il medico, osserva, tra quella confusione, la giacente; poi domanda ai vicini: - Perché m'avete chiamato? -.
Solo dopo quattro o cinque di quelle visite, cominciò a comprendere che esse non erano bene accette al Notajo. Non disse nulla.
Ritornarono poco dopo, per la visita serale, i tre medici curanti. A uno a uno, appena arrivati, consultarono a lungo i polsi del colpito,
E le cose tornarono ad andare pel suo verso, al pari di Ciolla. Giacinto mise fuori i tavolini pei sorbetti, don Anselmo schierò le seggiole sul marciapiede del Caffè dei Nobili.
Molta gente accorreva nel Duomo vecchio, per vedere il povero San Donato, il patrono della città, diventato di tutti i colori. E gli amici di Spinello si dolevano a quella vista, e i nemici si rallegravano.
alle porte di Roma, la Primavera, in un non so che di roseo fuggevole e palpitante tra il tenero verde dei prati. Che era? Forse un gruppo di peschi fioriti.
stampate le partecipazioni, spicca- ti gli inviti, il decreto ministeriale era stato respinto dalla Corte dei Conti per vizio di forma.
è leggier il falcon, l'aquila fiera, a chi gran corpo, a chi valor si dà, se l'uno o l'altra gracchia, il Corvo serve pel cattivo augurio, e pel tempo cattivo la Cornacchia.
Troppa fatica, impiccarsi. C'è la rivoltella, caro signore. Morte piú spiccia. Bene; sente che dice Paroni?
Non è vero che mi volete bene, seguitava ella, re- spingendolo a gomitate, se fosse vero lo sapreste quel che dovete fare, e lo vedreste che non ci ho altro per il capo.
E mi ha dato un panino gravido col prosciutto e un involtino di confetti. L'ho sempre detto io: Ada è la migliore di tutte, e io le voglio molto bene perché lei compatisce i ragazzi e non li infastidisce con tante prediche inutili.
E non volli la- sciarla più lì, esposta, per terra. Passò un tram, e vi montai. Rientrando in casa
io non credo aver commesso verun di quei peccati che la chiesa dichiara mortali ma, in seguito ad alcune recenti peripezie, io mi sento oggi trascinato, ed ho anzi deliberato di compiere un enorme delitto.
A Manusso, che veduto aveva il prete più volte vagheggiare la comare e anche far cose che dir non si conviene,
Se Giove in cielo ne ha quattro, perchè non ne avrebbe tre l'astro luminoso di Venere? Non badate, signora; m'è venuto così spontaneo, che avreste torto a non lasciarlo passare. Il vostro caso, del resto, non è nuovo nella storia;
Tanotto poi, cresciuto, ci avrebbe pensato lui a darle un tozzo di pane per la vecchiaja. Deliberò di licenziarsi subito; ma né quel giorno né i giorni seguenti poté accostarsi al padrone, che era tutto intento al figliuolo.
perfette. Ché se ragione mancasse di biasmarla, questo suo primo principio, ciò è scostarsi dalla latina, è ragione dimostrativa della sua pravità.
Ed ecco, ne davano una prova quella sera stessa, lasciando aperta per tutta la notte la porta della loro casupola. Nell'ombra di quella triste spiaggia morta, che protendeva qua e là nell'acqua stracca, crassa, quasi oleosa,
In quel tempo erano capitati due merciai che portava- no nastri e fazzoletti di seta. Andavano di casa in casa a vendere la roba, e guardavano dentro gli usci e nei corti- li.
ah, le spese di viaggio per le inaugurazioni. spese che, venuto meno quasi del tutto l'introito delle rate mensili dei socii, avevano naturalmente assottigliato il fondo della tombola telegrafica.
FAVOLA V. dlmitrio bazzariotto, impostosi nome gramotiveg- gio, scopre Polissena sua moglie con un prete, ed a' fratelli di lei la manda; da
Ormai al mondo non ci sono più che bianchi, gialli e negri, che tentano di sopraffarsi; e finora sono i secondi che hanno maggiore probabilità di vittoria essendo spaventevolmente prolifici.
Avrete già indovinato che il gran lavoro della comunità di San Bruno era il giornale scientifico. Erano giunti i cinque nuovi colleghi aspettati; anch'essi nel vigore dell'età e pieni di buon volere.
Dormiva sotto gli archi del porto, tossiva e faceva brutti sogni: sognava sempre il capitano che lo inseguiva, lo inseguiva. come nelle scene del cinematografo.
Strano a vedersi, e più strano a raccontarsi! Quel pittore che, ad onta del suo ingegno smisurato e dell'amore che suol raddoppiare, anzi centuplicare l'ingegno, non era mai venuto a capo di cogliere le sembianze di una donna adorata,
e campeggiava serenamente in cielo. Noi altri si chiacchierava, aspettando. Accosto a me era seduto un uomo occhialuto, dalla piccola e incolta barba nera. Un forestiero.
Sí. Questo prodigio operò il lume dell'altra casa. La tetraggine attonita, in cui lo spirito di lui era rimasto per tanti anni sospeso, si sciolse a quel blando chiarore.
Tutta la notte, dibattendosi in quella veglia spavento- sa nella camera dell'infermo, cercò di radicarsi nell'or- renda decisione, che gli appariva di punto in punto sem- pre piú necessaria e quasi fatale.
Si vedeva in ognuno di quei fasci fervere lento il polviscolo. Di tratto in tratto, il canto d'un gallo pareva volesse rompere il fascino di quella quiete miste- riosa;
Compare Antonio era un omettino cieco d'un occhio, che al vederlo non l'avreste pagato un soldo. Però si diceva che avesse più di un omicidio sulla sua coscienza, e a venti miglia in giro gli portavano rispetto.
Guarda la mia figliuola. Non è bella? Papa-re non rispose. — Non è bella? — insistette la donna. — Ora che ne sarà di lei, povera creatura mia
Piú geloso d'un tigre, il padre, le aveva inculcato fin da bambina un vero terrore degli uomini; non ne aveva ammesso mai uno, che si dice uno, in casa;
Io frattanto raccattavo il mio povero Orazio, che era scivolato sull'erba, e correva il rischio di prendere una bagnatura tanto molesta, quanto era piacevole alla signorina Wilson quella delle sue braccia indorate dal sole.
Chi piú ombra, o cara, di noi due? State a sentire. Ero dunque in uno di questi deliziosi momenti, con in mano il codino della mia ragione.
E poi la Mena, così pallida, pareva tutta Sant'Agata davve- ro; e la sorellina, con quel fazzoletto nero, cominciava a farsi una bella ragazzina anche lei. Alla povera Mena pareva che tutt'a un tratto le fosse- ro caduti venti anni sulla schiena.
--Bene, perdiana!--gli disse, vedendo già dipinta tutta la figura del Santo, e con un'aria di festa che meglio non si sarebbe potuto desiderare.--Per questa volta son io che abbraccio te.--
prese ad andare dal falegname, tutte le sere, attratto da una gratitudine dolce e malinconica verso la ragazzona che aveva avuta tanta carità per la sua povera morta.
con ciò sia cosa che lo nostro intelletto s'abbia a quelle benedette anime, sì come l'occhio debole a lo sole: e ciò dice lo Filosofo nel secondo de la Metafisica.
Sotto un ciglio più nero del carbone losco lo sguardo; il naso sgangherato, le labbra enfiate e addosso un zimarrone di pel di capra e giunchi alla cintura.
la morte dunque, tenendolo ancora in piedi, si divertiva proprio a fargli commettere una cattiva azione, a fargli far la parte dello scroccone, ecco. Egli non voleva.
mentre dagli usci delle classi schizzan fuori come zampillando nel camerone i ragazzi piccoli, a pigliar cappottini e cappel- li, facendone un arruffìo sul pavimento,
e veden- dosi aver dissipata tutta la sustanzia sua, adem- piendo tutti gli appetiti suoi, nell' animo propose di non partirsi di là se prima con alcuno per servidore non era acconcio.
Poi, lasciandomi così infagottato nelle coperte, da farmi davvero morire di soffocazione, sono andati giù, raccomandandomi di star buono e di non muovermi.
vorrei che il Governo piantasse mille forche. --Ai fatti! ai fatti! interruppe il parroco, che cominciava a presentire qualche cosa di molto serio. --Ebbene. i fatti eccoli qua, signor curato, e che il diavolo mi strozzi la moglie se io ci ho avuto un briciolo di colpa.
Le dirò. Lei sa tutto. I ragazzi si voglion bene. Io dicevo: se si voglion bene perché impedirlo loro?
dei paesi che aveva visti, e come Nanni ascoltava a bocca aperta, gli piacque quel ragazzetto, e gli disse, accarezzandogli i capelli rossi: — Vuoi venire con me? Mi porterai la balla e ti farai uomo. —
ma degna tuttavia e deco- rosa, soprattutto per la qualità degli invitati. Spiro Tempini, che teneva più alla libera docenza che al posto di segretario al Ministero di Grazia e Giustizia,
E questo detto, subitamente aquila divenne; e levatosi a volo, sopra l'antenna della galea agevolmente salì:
Stampano una bruna orma le nubi su la campagna, e più profonda e piena la notte preme le macerie strane, chiuse allo sguardo, dove alla catena uggiola un cane.
Ma per lei c'è chi ha lavorato al sole e al vento, capite?. E se ha la testa dura dei Trao, anche i Motta non scherzano, quanto a ciò.
Di certo quella non era ancora la volta buona. E Spinello, o sbagliando le proporzioni, o non sapendo cogliere certi rapporti insensibili della figura, seguitava a credere che ci fosse una malìa.
e fatti chiamare quattro valenti bastagi, gii fece trae re di casa lo scrigno e ponerlo in casa della vicina ve- chiarella; e celatamente lo aprì, che niuno se n'avide, e ritornossene a casa. L'
quelli del Municipio avevano forse aspet- tato, tre, quattro, cinque giorni, una settimana, il mio ri- torno; poi avevano dato a qualche altro sfaccendato il mio posto.
ch'è stella in terra, et come in lauro foglia conserva verde il pregio d'onestade, ove non spira folgore, né indegno vento mai che l'aggrave.
Di quella ch'io notai di piu carezza vid'io uscire un foco si felice, che nullo vi lascio di piu chiarezza;
E lo bollò con due palle in fronte! Si raccoglieva, ci ripensava un po', e poi di nuovo: - E lo bollò con due palle in fronte!