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<progettoMuseo:descrizioneOpera xml:lang="it">L'Afrodite di Milo, conosciuta come Venere di Milo, è una scultura in marmo dell'antica Grecia risalente al periodo ellenistico. Attribuita ad Alessandro di Antiochia, raffigura la dea Afrodite, simbolo di bellezza e amore. La statua è celebre per la sua posa elegante e armoniosa, con il busto leggermente inclinato e il panneggio che accentua la sensualità del corpo. Nonostante la perdita delle braccia, l'opera affascina per la sua raffinatezza e perfezione formale. Oggi è esposta al Museo del Louvre, dove continua a essere un'icona dell'arte classica.</progettoMuseo:descrizioneOpera>
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<progettoMuseo:autoreOpera>Alessandro di Antiochia</progettoMuseo:autoreOpera>
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<progettoMuseo:materialeOpera xml:lang="it">Marmo pario</progettoMuseo:materialeOpera>
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<progettoMuseo:nomeOpera xml:lang="it">Afrodite di Milo</progettoMuseo:nomeOpera>
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<progettoMuseo:descrizioneOpera xml:lang="it">Amore e Psiche di Antonio Canova è una scultura neoclassica realizzata nel 1793, che raffigura l'abbraccio amoroso tra il dio Amore (Eros) e la mortale Psiche. L'opera cattura un momento di intensa tenerezza e passione, con un'eleganza compositiva che enfatizza la perfezione anatomica e il movimento armonioso delle figure. Il marmo, lavorato con straordinaria maestria, sembra quasi vivo, trasmettendo la leggerezza e la grazia del gesto. Questa scultura è considerata uno dei massimi capolavori del neoclassicismo, simbolo dell'unione tra amore divino e umano.</progettoMuseo:descrizioneOpera>
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501 |
<progettoMuseo:dimensioneOpera>155 cm</progettoMuseo:dimensioneOpera>
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<progettoMuseo:autoreOpera>Antonio Canova</progettoMuseo:autoreOpera>
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<progettoMuseo:materialeOpera xml:lang="it">Marmo bianco</progettoMuseo:materialeOpera>
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<progettoMuseo:nomeOpera xml:lang="it">Amore e Psiche</progettoMuseo:nomeOpera>
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<progettoMuseo:descrizioneOpera xml:lang="it">Autoritratto è uno dei numerosi ritratti che Vincent van Gogh realizzò di sé stesso, utilizzando il proprio volto come soggetto per esplorare emozioni e tecniche pittoriche. Uno dei più noti, creato nel 1889, presenta l'artista con uno sguardo intenso e introspezione profonda. Van Gogh si raffigura con tratti marcati e pennellate vibranti, che danno vita a un'atmosfera inquieta e dinamica. I toni dominanti di blu e verde, contrapposti ai tocchi di arancione rossastro nella barba e nei capelli, sottolineano il contrasto emotivo. Quest'opera riflette sia la sua instabilità interiore sia la sua straordinaria sensibilità artistica.</progettoMuseo:descrizioneOpera>
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516 |
<progettoMuseo:dimensioneOpera>65×54 cm</progettoMuseo:dimensioneOpera>
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<progettoMuseo:tecnicaOpera xml:lang="it">Oleografia su tela</progettoMuseo:tecnicaOpera>
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520 |
<progettoMuseo:autoreOpera>Vincent Van Gogh</progettoMuseo:autoreOpera>
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521 |
<progettoMuseo:nomeOpera xml:lang="it">Autoritratto</progettoMuseo:nomeOpera>
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<progettoMuseo:descrizioneOpera xml:lang="it">Il David di Michelangelo, scolpito tra il 1501 e il 1504, è una delle opere più celebri del Rinascimento. La statua, alta oltre 5 metri, rappresenta il giovane eroe biblico nell'istante prima di affrontare Golia. Michelangelo raffigura un David concentrato, con uno sguardo deciso e i muscoli tesi, simbolo di forza, coraggio e bellezza ideale. Realizzato in marmo, l'opera evidenzia la maestria anatomica dell'artista e l'ideale rinascimentale di armonia e proporzione. Originariamente collocato a Firenze, oggi il David è esposto nella Galleria dell'Accademia.</progettoMuseo:descrizioneOpera>
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531 |
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<progettoMuseo:autoreOpera>Michelangelo Buonarroti</progettoMuseo:autoreOpera>
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<progettoMuseo:materialeOpera xml:lang="it">Marmo a tutto tondo</progettoMuseo:materialeOpera>
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536 |
<progettoMuseo:nomeOpera xml:lang="it">David</progettoMuseo:nomeOpera>
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<progettoMuseo:descrizioneOpera xml:lang="it">Il Discobolo di Mirone è una scultura in marmo dell'antica Grecia, datata intorno al 460-450 a.C., che rappresenta un atleta nell'atto di lanciare il disco. La statua cattura un momento di movimento dinamico, ma lo fa con grande equilibrio e armonia, tipici del periodo classico. L'artista esprime perfettamente il concetto di forza e grazia attraverso il corpo muscoloso dell'atleta, la cui posa è studiata per evidenziare sia la tensione che la fluidità del movimento. Sebbene l'originale in bronzo sia andato perduto, il Discobolo è conosciuto grazie a copie romane in marmo.</progettoMuseo:descrizioneOpera>
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546 |
<progettoMuseo:dimensioneOpera>156 cm</progettoMuseo:dimensioneOpera>
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<progettoMuseo:autoreOpera>Mirone</progettoMuseo:autoreOpera>
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<progettoMuseo:materialeOpera xml:lang="it">Marmo</progettoMuseo:materialeOpera>
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<progettoMuseo:nomeOpera xml:lang="it">Discobolo</progettoMuseo:nomeOpera>
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<progettoMuseo:descrizioneOpera xml:lang="it">La Gioconda, o Mona Lisa, è un celebre dipinto di Leonardo da Vinci, realizzato tra il 1503 e il 1506 circa. L'opera raffigura una donna seduta, con le mani delicatamente posate e uno sfondo paesaggistico sfumato. Il suo enigmatico sorriso e lo sguardo diretto creano un senso di mistero e fascino. La tecnica dello sfumato, utilizzata da Leonardo, dona morbidezza ai contorni e una transizione graduale tra luci e ombre. La Mona Lisa è considerata un'icona dell'arte rinascimentale e un simbolo universale di bellezza e mistero. È esposta al Louvre di Parigi.</progettoMuseo:descrizioneOpera>
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561 |
<progettoMuseo:dimensioneOpera>77×53 cm</progettoMuseo:dimensioneOpera>
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<progettoMuseo:tecnicaOpera xml:lang="it">Oleografia su tavola di pioppo</progettoMuseo:tecnicaOpera>
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565 |
<progettoMuseo:autoreOpera>Leonardo Da Vinci</progettoMuseo:autoreOpera>
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<progettoMuseo:nomeOpera xml:lang="it">Gioconda</progettoMuseo:nomeOpera>
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<progettoMuseo:descrizioneOpera xml:lang="it">La Notte Stellata è uno dei dipinti più celebri di Vincent van Gogh, realizzato nel 1889 durante il suo soggiorno presso il manicomio di Saint-Rémy-de-Provence. L'opera rappresenta un paesaggio notturno vibrante, dominato da un cielo turbolento e pieno di energia, con vortici di stelle luminose, una grande luna crescente e il contrasto tra il movimento celeste e il villaggio quieto sottostante. Il cipresso scuro che si erge in primo piano sembra collegare la terra al cielo, creando un senso di spiritualità e introspezione. Oltre il villaggio, a destra, si nota, invece, un fitto bosco che sembra abbattersi sul villaggio come un maremoto. Infine, all’orizzonte colline e montagne lontane, sembrano onde gigantesche in corsa verso le case.Questo capolavoro riflette lo stato emotivo e il genio di Van Gogh, fondendo realtà e immaginazione.</progettoMuseo:descrizioneOpera>
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586 |
<progettoMuseo:dimensioneOpera>73,7x92,1 cm</progettoMuseo:dimensioneOpera>
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<progettoMuseo:tecnicaOpera xml:lang="it">Oleografia su tela</progettoMuseo:tecnicaOpera>
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590 |
<progettoMuseo:autoreOpera>Vincent Van Gogh</progettoMuseo:autoreOpera>
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<progettoMuseo:nomeOpera xml:lang="it">La Notte Stellata</progettoMuseo:nomeOpera>
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<progettoMuseo:descrizioneOpera xml:lang="it">Fiori di mandorlo è un dipinto di Vincent van Gogh realizzato nel 1890 per celebrare la nascita del nipote, Vincent Willem. L'opera raffigura rami fioriti di un mandorlo contro un cielo azzurro brillante, evocando un senso di serenità e rinascita. I delicati fiori bianchi e rosa emergono con vivacità, simbolo di speranza e fragilità. L'influenza dell'arte giapponese è evidente nella composizione semplice e nei dettagli raffinati. Questo dipinto rappresenta uno dei lavori più gioiosi e ottimistici di Van Gogh.</progettoMuseo:descrizioneOpera>
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601 |
<progettoMuseo:dimensioneOpera>73,5×92 cm</progettoMuseo:dimensioneOpera>
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<progettoMuseo:tecnicaOpera xml:lang="it">Oleografia su tela</progettoMuseo:tecnicaOpera>
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605 |
<progettoMuseo:autoreOpera>Vincent Van Gogh</progettoMuseo:autoreOpera>
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606 |
<progettoMuseo:nomeOpera xml:lang="it">Ramo Di Mandorlo Fiorito</progettoMuseo:nomeOpera>
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<progettoMuseo:descrizioneOpera xml:lang="en">Ionic capitals are architectural elements characteristic of the Ionic order, developed in ancient Greece from the 6th century BCE. They are distinguished by their volutes, or spiral decorations, which add elegance and a sense of lightness. Typically crafted from marble or limestone, they were often painted or adorned to emphasize their intricate details. Used in temples and prestigious buildings, they blend aesthetic refinement with structural functionality, marking an evolution from the simplicity of Doric capitals. Notable examples include the Temple of Athena Nike and the Erechtheion on the Acropolis of Athens.</progettoMuseo:descrizioneOpera>
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655 |
<progettoMuseo:dimensioneOpera>80x50 cm</progettoMuseo:dimensioneOpera>
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<progettoMuseo:posizioneOpera>(
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658 |
<progettoMuseo:autoreOpera xml:lang="it">Architetti delle città ioniche</progettoMuseo:autoreOpera>
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<progettoMuseo:materialeOpera xml:lang="it">Marmo</progettoMuseo:materialeOpera>
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660 |
<progettoMuseo:materialeOpera xml:lang="it">Pietra calcarea</progettoMuseo:materialeOpera>
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688 |
<progettoMuseo:descrizioneOpera xml:lang="it">Un sistema solare interattivo che ruota quando lo si tocca è un modello, fisico o digitale, del nostro sistema solare che risponde al tocco dell'utente. Questo tipo di installazione consente di esplorare i pianeti e i loro movimenti orbitanti in modo coinvolgente e educativo. Grazie a sensori e tecnologie touch, quando si interagisce con il modello, i pianeti iniziano a ruotare intorno al Sole, permettendo di visualizzare e comprendere il movimento dei corpi celesti in modo dinamico e visivo.</progettoMuseo:descrizioneOpera>
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689 |
<progettoMuseo:dimensioneOpera>2-3 m</progettoMuseo:dimensioneOpera>
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692 |
<progettoMuseo:autoreOpera xml:lang="it">Sconosciuto</progettoMuseo:autoreOpera>
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693 |
<progettoMuseo:materialeOpera xml:lang="it">metallo</progettoMuseo:materialeOpera>
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694 |
<progettoMuseo:materialeOpera xml:lang="it">resina composita</progettoMuseo:materialeOpera>
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787 |
<progettoMuseo:descrizioneOpera xml:lang="it">Il pendolo interattivo è un'installazione che combina scienza e partecipazione. I visitatori possono osservare e influenzare il movimento del pendolo, esplorando principi fisici come il moto armonico e la gravità. Grazie a sensori, l'installazione mostra in tempo reale dati sul movimento, permettendo di sperimentare e comprendere concetti scientifici in modo coinvolgente e pratico.</progettoMuseo:descrizioneOpera>
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788 |
<progettoMuseo:dimensioneOpera>3-15 m</progettoMuseo:dimensioneOpera>
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789 |
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790 |
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791 |
<progettoMuseo:autoreOpera xml:lang="it">Sconosciuto</progettoMuseo:autoreOpera>
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792 |
<progettoMuseo:materialeOpera xml:lang="it">legno</progettoMuseo:materialeOpera>
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793 |
<progettoMuseo:materialeOpera xml:lang="it">metallo</progettoMuseo:materialeOpera>
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810 |
<progettoMuseo:descrizioneOpera xml:lang="it">Il sistema solare interattivo è un'installazione educativa che permette ai visitatori di esplorare i pianeti, il Sole e le loro relazioni attraverso tecnologie immersive. I visitatori possono osservare orbite, rotazioni e caratteristiche planetarie in tempo reale, interagendo tramite sensori di movimento. Questi modelli offrono un'esperienza visiva e didattica unica, avvicinando il pubblico ai misteri dell'universo in modo coinvolgente.</progettoMuseo:descrizioneOpera>
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811 |
<progettoMuseo:dimensioneOpera>2-3 m</progettoMuseo:dimensioneOpera>
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812 |
<progettoMuseo:interattivitàOpera rdf:datatype="http://www.w3.org/2001/XMLSchema#decimal">1</progettoMuseo:interattivitàOpera>
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813 |
-
<progettoMuseo:posizioneOpera>(
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814 |
<progettoMuseo:autoreOpera xml:lang="it">Sconosciuto</progettoMuseo:autoreOpera>
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815 |
<progettoMuseo:materialeOpera xml:lang="it">metallo</progettoMuseo:materialeOpera>
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816 |
<progettoMuseo:materialeOpera xml:lang="it">plastica tecnica</progettoMuseo:materialeOpera>
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962 |
<progettoMuseo:descrizioneOpera xml:lang="it">I vasi dell'antica Grecia, prodotti tra il IX e il I secolo a.C., sono celebri per la loro funzione pratica e decorativa, nonché per l'elevato valore artistico. Realizzati principalmente in argilla, presentano decorazioni che evolvono da motivi geometrici a scene complesse di vita quotidiana, mitologia e rituali. Tra gli artisti noti, Exekias e Euphronios si distinguono per il loro contributo allo stile a figure nere e rosse. Ogni vaso racconta una storia, riflettendo le credenze, la cultura e l'estetica dell'antica Grecia.</progettoMuseo:descrizioneOpera>
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963 |
<progettoMuseo:dimensioneOpera>70 cm</progettoMuseo:dimensioneOpera>
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964 |
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965 |
-
<progettoMuseo:posizioneOpera>(
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966 |
<progettoMuseo:autoreOpera xml:lang="it">Ceramisti dell'antica Grecia</progettoMuseo:autoreOpera>
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967 |
<progettoMuseo:materialeOpera xml:lang="it">Argilla</progettoMuseo:materialeOpera>
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968 |
<progettoMuseo:nomeOpera xml:lang="it">Vasi dell'antica Grecia</progettoMuseo:nomeOpera>
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485 |
<progettoMuseo:descrizioneOpera xml:lang="it">L'Afrodite di Milo, conosciuta come Venere di Milo, è una scultura in marmo dell'antica Grecia risalente al periodo ellenistico. Attribuita ad Alessandro di Antiochia, raffigura la dea Afrodite, simbolo di bellezza e amore. La statua è celebre per la sua posa elegante e armoniosa, con il busto leggermente inclinato e il panneggio che accentua la sensualità del corpo. Nonostante la perdita delle braccia, l'opera affascina per la sua raffinatezza e perfezione formale. Oggi è esposta al Museo del Louvre, dove continua a essere un'icona dell'arte classica.</progettoMuseo:descrizioneOpera>
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486 |
<progettoMuseo:dimensioneOpera>202 cm</progettoMuseo:dimensioneOpera>
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487 |
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488 |
+
<progettoMuseo:posizioneOpera>(13.6, 0, -41.5)</progettoMuseo:posizioneOpera>
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489 |
<progettoMuseo:autoreOpera>Alessandro di Antiochia</progettoMuseo:autoreOpera>
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490 |
<progettoMuseo:materialeOpera xml:lang="it">Marmo pario</progettoMuseo:materialeOpera>
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491 |
<progettoMuseo:nomeOpera xml:lang="it">Afrodite di Milo</progettoMuseo:nomeOpera>
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500 |
<progettoMuseo:descrizioneOpera xml:lang="it">Amore e Psiche di Antonio Canova è una scultura neoclassica realizzata nel 1793, che raffigura l'abbraccio amoroso tra il dio Amore (Eros) e la mortale Psiche. L'opera cattura un momento di intensa tenerezza e passione, con un'eleganza compositiva che enfatizza la perfezione anatomica e il movimento armonioso delle figure. Il marmo, lavorato con straordinaria maestria, sembra quasi vivo, trasmettendo la leggerezza e la grazia del gesto. Questa scultura è considerata uno dei massimi capolavori del neoclassicismo, simbolo dell'unione tra amore divino e umano.</progettoMuseo:descrizioneOpera>
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501 |
<progettoMuseo:dimensioneOpera>155 cm</progettoMuseo:dimensioneOpera>
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502 |
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503 |
+
<progettoMuseo:posizioneOpera>(-29.97, 0, 53.72)</progettoMuseo:posizioneOpera>
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504 |
<progettoMuseo:autoreOpera>Antonio Canova</progettoMuseo:autoreOpera>
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505 |
<progettoMuseo:materialeOpera xml:lang="it">Marmo bianco</progettoMuseo:materialeOpera>
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506 |
<progettoMuseo:nomeOpera xml:lang="it">Amore e Psiche</progettoMuseo:nomeOpera>
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515 |
<progettoMuseo:descrizioneOpera xml:lang="it">Autoritratto è uno dei numerosi ritratti che Vincent van Gogh realizzò di sé stesso, utilizzando il proprio volto come soggetto per esplorare emozioni e tecniche pittoriche. Uno dei più noti, creato nel 1889, presenta l'artista con uno sguardo intenso e introspezione profonda. Van Gogh si raffigura con tratti marcati e pennellate vibranti, che danno vita a un'atmosfera inquieta e dinamica. I toni dominanti di blu e verde, contrapposti ai tocchi di arancione rossastro nella barba e nei capelli, sottolineano il contrasto emotivo. Quest'opera riflette sia la sua instabilità interiore sia la sua straordinaria sensibilità artistica.</progettoMuseo:descrizioneOpera>
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516 |
<progettoMuseo:dimensioneOpera>65×54 cm</progettoMuseo:dimensioneOpera>
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517 |
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518 |
+
<progettoMuseo:posizioneOpera>(-46.84, 0, -44.52)</progettoMuseo:posizioneOpera>
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519 |
<progettoMuseo:tecnicaOpera xml:lang="it">Oleografia su tela</progettoMuseo:tecnicaOpera>
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520 |
<progettoMuseo:autoreOpera>Vincent Van Gogh</progettoMuseo:autoreOpera>
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521 |
<progettoMuseo:nomeOpera xml:lang="it">Autoritratto</progettoMuseo:nomeOpera>
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530 |
<progettoMuseo:descrizioneOpera xml:lang="it">Il David di Michelangelo, scolpito tra il 1501 e il 1504, è una delle opere più celebri del Rinascimento. La statua, alta oltre 5 metri, rappresenta il giovane eroe biblico nell'istante prima di affrontare Golia. Michelangelo raffigura un David concentrato, con uno sguardo deciso e i muscoli tesi, simbolo di forza, coraggio e bellezza ideale. Realizzato in marmo, l'opera evidenzia la maestria anatomica dell'artista e l'ideale rinascimentale di armonia e proporzione. Originariamente collocato a Firenze, oggi il David è esposto nella Galleria dell'Accademia.</progettoMuseo:descrizioneOpera>
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531 |
<progettoMuseo:dimensioneOpera>520 cm</progettoMuseo:dimensioneOpera>
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532 |
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533 |
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<progettoMuseo:posizioneOpera>(-59.59, 0, 75.8)</progettoMuseo:posizioneOpera>
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534 |
<progettoMuseo:autoreOpera>Michelangelo Buonarroti</progettoMuseo:autoreOpera>
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535 |
<progettoMuseo:materialeOpera xml:lang="it">Marmo a tutto tondo</progettoMuseo:materialeOpera>
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536 |
<progettoMuseo:nomeOpera xml:lang="it">David</progettoMuseo:nomeOpera>
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<progettoMuseo:descrizioneOpera xml:lang="it">Il Discobolo di Mirone è una scultura in marmo dell'antica Grecia, datata intorno al 460-450 a.C., che rappresenta un atleta nell'atto di lanciare il disco. La statua cattura un momento di movimento dinamico, ma lo fa con grande equilibrio e armonia, tipici del periodo classico. L'artista esprime perfettamente il concetto di forza e grazia attraverso il corpo muscoloso dell'atleta, la cui posa è studiata per evidenziare sia la tensione che la fluidità del movimento. Sebbene l'originale in bronzo sia andato perduto, il Discobolo è conosciuto grazie a copie romane in marmo.</progettoMuseo:descrizioneOpera>
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546 |
<progettoMuseo:dimensioneOpera>156 cm</progettoMuseo:dimensioneOpera>
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+
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<progettoMuseo:autoreOpera>Mirone</progettoMuseo:autoreOpera>
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550 |
<progettoMuseo:materialeOpera xml:lang="it">Marmo</progettoMuseo:materialeOpera>
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551 |
<progettoMuseo:nomeOpera xml:lang="it">Discobolo</progettoMuseo:nomeOpera>
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<progettoMuseo:descrizioneOpera xml:lang="it">La Gioconda, o Mona Lisa, è un celebre dipinto di Leonardo da Vinci, realizzato tra il 1503 e il 1506 circa. L'opera raffigura una donna seduta, con le mani delicatamente posate e uno sfondo paesaggistico sfumato. Il suo enigmatico sorriso e lo sguardo diretto creano un senso di mistero e fascino. La tecnica dello sfumato, utilizzata da Leonardo, dona morbidezza ai contorni e una transizione graduale tra luci e ombre. La Mona Lisa è considerata un'icona dell'arte rinascimentale e un simbolo universale di bellezza e mistero. È esposta al Louvre di Parigi.</progettoMuseo:descrizioneOpera>
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<progettoMuseo:dimensioneOpera>77×53 cm</progettoMuseo:dimensioneOpera>
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<progettoMuseo:posizioneOpera>(-61.17, 0, 58.65)</progettoMuseo:posizioneOpera>
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<progettoMuseo:tecnicaOpera xml:lang="it">Oleografia su tavola di pioppo</progettoMuseo:tecnicaOpera>
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<progettoMuseo:autoreOpera>Leonardo Da Vinci</progettoMuseo:autoreOpera>
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<progettoMuseo:descrizioneOpera xml:lang="it">La Notte Stellata è uno dei dipinti più celebri di Vincent van Gogh, realizzato nel 1889 durante il suo soggiorno presso il manicomio di Saint-Rémy-de-Provence. L'opera rappresenta un paesaggio notturno vibrante, dominato da un cielo turbolento e pieno di energia, con vortici di stelle luminose, una grande luna crescente e il contrasto tra il movimento celeste e il villaggio quieto sottostante. Il cipresso scuro che si erge in primo piano sembra collegare la terra al cielo, creando un senso di spiritualità e introspezione. Oltre il villaggio, a destra, si nota, invece, un fitto bosco che sembra abbattersi sul villaggio come un maremoto. Infine, all’orizzonte colline e montagne lontane, sembrano onde gigantesche in corsa verso le case.Questo capolavoro riflette lo stato emotivo e il genio di Van Gogh, fondendo realtà e immaginazione.</progettoMuseo:descrizioneOpera>
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587 |
<progettoMuseo:interattivitàOpera rdf:datatype="http://www.w3.org/2001/XMLSchema#decimal">0</progettoMuseo:interattivitàOpera>
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588 |
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<progettoMuseo:posizioneOpera>(-13.4, 0, -45.7)</progettoMuseo:posizioneOpera>
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589 |
<progettoMuseo:tecnicaOpera xml:lang="it">Oleografia su tela</progettoMuseo:tecnicaOpera>
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590 |
<progettoMuseo:autoreOpera>Vincent Van Gogh</progettoMuseo:autoreOpera>
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591 |
<progettoMuseo:nomeOpera xml:lang="it">La Notte Stellata</progettoMuseo:nomeOpera>
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600 |
<progettoMuseo:descrizioneOpera xml:lang="it">Fiori di mandorlo è un dipinto di Vincent van Gogh realizzato nel 1890 per celebrare la nascita del nipote, Vincent Willem. L'opera raffigura rami fioriti di un mandorlo contro un cielo azzurro brillante, evocando un senso di serenità e rinascita. I delicati fiori bianchi e rosa emergono con vivacità, simbolo di speranza e fragilità. L'influenza dell'arte giapponese è evidente nella composizione semplice e nei dettagli raffinati. Questo dipinto rappresenta uno dei lavori più gioiosi e ottimistici di Van Gogh.</progettoMuseo:descrizioneOpera>
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601 |
<progettoMuseo:dimensioneOpera>73,5×92 cm</progettoMuseo:dimensioneOpera>
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602 |
<progettoMuseo:interattivitàOpera rdf:datatype="http://www.w3.org/2001/XMLSchema#decimal">0</progettoMuseo:interattivitàOpera>
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603 |
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<progettoMuseo:posizioneOpera>(-58.13, 0, -30.67)</progettoMuseo:posizioneOpera>
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604 |
<progettoMuseo:tecnicaOpera xml:lang="it">Oleografia su tela</progettoMuseo:tecnicaOpera>
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605 |
<progettoMuseo:autoreOpera>Vincent Van Gogh</progettoMuseo:autoreOpera>
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606 |
<progettoMuseo:nomeOpera xml:lang="it">Ramo Di Mandorlo Fiorito</progettoMuseo:nomeOpera>
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654 |
<progettoMuseo:descrizioneOpera xml:lang="en">Ionic capitals are architectural elements characteristic of the Ionic order, developed in ancient Greece from the 6th century BCE. They are distinguished by their volutes, or spiral decorations, which add elegance and a sense of lightness. Typically crafted from marble or limestone, they were often painted or adorned to emphasize their intricate details. Used in temples and prestigious buildings, they blend aesthetic refinement with structural functionality, marking an evolution from the simplicity of Doric capitals. Notable examples include the Temple of Athena Nike and the Erechtheion on the Acropolis of Athens.</progettoMuseo:descrizioneOpera>
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655 |
<progettoMuseo:dimensioneOpera>80x50 cm</progettoMuseo:dimensioneOpera>
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656 |
<progettoMuseo:interattivitàOpera rdf:datatype="http://www.w3.org/2001/XMLSchema#integer">0</progettoMuseo:interattivitàOpera>
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657 |
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<progettoMuseo:posizioneOpera>(52.11, 0, -33.01)</progettoMuseo:posizioneOpera>
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658 |
<progettoMuseo:autoreOpera xml:lang="it">Architetti delle città ioniche</progettoMuseo:autoreOpera>
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659 |
<progettoMuseo:materialeOpera xml:lang="it">Marmo</progettoMuseo:materialeOpera>
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660 |
<progettoMuseo:materialeOpera xml:lang="it">Pietra calcarea</progettoMuseo:materialeOpera>
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688 |
<progettoMuseo:descrizioneOpera xml:lang="it">Un sistema solare interattivo che ruota quando lo si tocca è un modello, fisico o digitale, del nostro sistema solare che risponde al tocco dell'utente. Questo tipo di installazione consente di esplorare i pianeti e i loro movimenti orbitanti in modo coinvolgente e educativo. Grazie a sensori e tecnologie touch, quando si interagisce con il modello, i pianeti iniziano a ruotare intorno al Sole, permettendo di visualizzare e comprendere il movimento dei corpi celesti in modo dinamico e visivo.</progettoMuseo:descrizioneOpera>
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689 |
<progettoMuseo:dimensioneOpera>2-3 m</progettoMuseo:dimensioneOpera>
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690 |
<progettoMuseo:interattivitàOpera rdf:datatype="http://www.w3.org/2001/XMLSchema#decimal">1</progettoMuseo:interattivitàOpera>
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691 |
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<progettoMuseo:posizioneOpera>(19.7, 0, 73.9)</progettoMuseo:posizioneOpera>
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692 |
<progettoMuseo:autoreOpera xml:lang="it">Sconosciuto</progettoMuseo:autoreOpera>
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693 |
<progettoMuseo:materialeOpera xml:lang="it">metallo</progettoMuseo:materialeOpera>
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694 |
<progettoMuseo:materialeOpera xml:lang="it">resina composita</progettoMuseo:materialeOpera>
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787 |
<progettoMuseo:descrizioneOpera xml:lang="it">Il pendolo interattivo è un'installazione che combina scienza e partecipazione. I visitatori possono osservare e influenzare il movimento del pendolo, esplorando principi fisici come il moto armonico e la gravità. Grazie a sensori, l'installazione mostra in tempo reale dati sul movimento, permettendo di sperimentare e comprendere concetti scientifici in modo coinvolgente e pratico.</progettoMuseo:descrizioneOpera>
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788 |
<progettoMuseo:dimensioneOpera>3-15 m</progettoMuseo:dimensioneOpera>
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789 |
<progettoMuseo:interattivitàOpera rdf:datatype="http://www.w3.org/2001/XMLSchema#decimal">1</progettoMuseo:interattivitàOpera>
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790 |
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<progettoMuseo:posizioneOpera>(51.6, 0, 81.27)</progettoMuseo:posizioneOpera>
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791 |
<progettoMuseo:autoreOpera xml:lang="it">Sconosciuto</progettoMuseo:autoreOpera>
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792 |
<progettoMuseo:materialeOpera xml:lang="it">legno</progettoMuseo:materialeOpera>
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793 |
<progettoMuseo:materialeOpera xml:lang="it">metallo</progettoMuseo:materialeOpera>
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810 |
<progettoMuseo:descrizioneOpera xml:lang="it">Il sistema solare interattivo è un'installazione educativa che permette ai visitatori di esplorare i pianeti, il Sole e le loro relazioni attraverso tecnologie immersive. I visitatori possono osservare orbite, rotazioni e caratteristiche planetarie in tempo reale, interagendo tramite sensori di movimento. Questi modelli offrono un'esperienza visiva e didattica unica, avvicinando il pubblico ai misteri dell'universo in modo coinvolgente.</progettoMuseo:descrizioneOpera>
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811 |
<progettoMuseo:dimensioneOpera>2-3 m</progettoMuseo:dimensioneOpera>
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812 |
<progettoMuseo:interattivitàOpera rdf:datatype="http://www.w3.org/2001/XMLSchema#decimal">1</progettoMuseo:interattivitàOpera>
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813 |
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<progettoMuseo:posizioneOpera>(60.16, 0, 62.09)</progettoMuseo:posizioneOpera>
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814 |
<progettoMuseo:autoreOpera xml:lang="it">Sconosciuto</progettoMuseo:autoreOpera>
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815 |
<progettoMuseo:materialeOpera xml:lang="it">metallo</progettoMuseo:materialeOpera>
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816 |
<progettoMuseo:materialeOpera xml:lang="it">plastica tecnica</progettoMuseo:materialeOpera>
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962 |
<progettoMuseo:descrizioneOpera xml:lang="it">I vasi dell'antica Grecia, prodotti tra il IX e il I secolo a.C., sono celebri per la loro funzione pratica e decorativa, nonché per l'elevato valore artistico. Realizzati principalmente in argilla, presentano decorazioni che evolvono da motivi geometrici a scene complesse di vita quotidiana, mitologia e rituali. Tra gli artisti noti, Exekias e Euphronios si distinguono per il loro contributo allo stile a figure nere e rosse. Ogni vaso racconta una storia, riflettendo le credenze, la cultura e l'estetica dell'antica Grecia.</progettoMuseo:descrizioneOpera>
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963 |
<progettoMuseo:dimensioneOpera>70 cm</progettoMuseo:dimensioneOpera>
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964 |
<progettoMuseo:interattivitàOpera rdf:datatype="http://www.w3.org/2001/XMLSchema#decimal">0</progettoMuseo:interattivitàOpera>
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965 |
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<progettoMuseo:posizioneOpera>(53.6, 0, -14.72)</progettoMuseo:posizioneOpera>
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966 |
<progettoMuseo:autoreOpera xml:lang="it">Ceramisti dell'antica Grecia</progettoMuseo:autoreOpera>
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967 |
<progettoMuseo:materialeOpera xml:lang="it">Argilla</progettoMuseo:materialeOpera>
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968 |
<progettoMuseo:nomeOpera xml:lang="it">Vasi dell'antica Grecia</progettoMuseo:nomeOpera>
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